“Arrivano, pubblicano le foto sui social e vanno via. Oggi va di moda andare alle manifestazioni ma la verità è che la maggioranza degli studenti non sa neanche perché protesta”. Lo sfogo è di una studentessa al terzo anno del liceo Torquato Tasso di Roma. Alla base un corteo degli studenti questa mattina al ministero dell’istruzione, circa un migliaio di ragazzi, che hanno sfilato in modo pacifico per le vie del centro fino a viale Trastevere.
Ma come lamenta la liceale all’AdnKronos, la maggior parte dei manifestanti si sono man mano dileguati, lasciando solo un centinaio di giovani a protestare. “Così non aiutano la causa, una scuola per imparare, non deve andare e poi tornare a casa a piangere. Quasi tutti crediamo che le manifestazioni siano inutili. Nella mia classe siamo in 28, sette sono entrati a fare lezione, gli altri avrebbero dovuto trovarsi qui, ma ne ho visti meno di una decina. La realtà è che si sciopera quasi sempre per non andare a scuola”.
C’è poi un altro aspetto che la giovane sottolinea, l’impronta netta dei collettivi sulle manifestazioni: “Io non sono politicamente schierata ad esempio – afferma la giovane – vorrei partecipare ma mi sento censurata se dissento da quel coro. Alcuni gruppi sono stati messi a tacere rapidamente. Questo disincentiva la partecipazione di tutti. Voglio pensare e scegliere con la mia testa. Per tutti questi motivi, oggi sono delusa”.
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