Un vero e proprio scempio: il cortile di un liceo di Parma è stato imbrattato da residui di uova, alcol e farina dopo i festeggiamenti di alcuni studenti per la fine dell’anno scolastico. I professori hanno così deciso di scrivere una lettera indirizzata ai loro alunni, sottolineando alcune ipocrisie. Lo riporta La Repubblica.
La riflessione, presente anche sulla pagina Facebook della scuola, è stata affidata al magazine dell’istituto. “Passando attraverso il cortile, nel fresco del mattino, già illuminato dal sole, salgono distintamente dall’asfalto alcuni odori che con la scuola non hanno nulla a che fare. L’odore predominante è quello dell’alcol. La zaffata arriva potentissima al naso e urta: cosa ci fa questo odore nel cortile di una scuola? Poi arriva l’altro odore, quello che dalle nostre parti viene chiamato frescume. La causa sono le numerose uova rotte al suolo, o talvolta addosso agli studenti, nel lancio che viene fatto per ‘festeggiare’. E’ tutto cibo sprecato, ovviamente. Oltre alle uova, si lancia anche la farina”, si legge nel messaggio.
La lettera, scritta dalla docente Monica Silvia, è firmata da 40 professoresse che si rivolgono ai loro alunni, chiedendo loro se questa è “l’educazione civica. È questo che intendiamo con cittadini consapevoli? E da questa domanda ne vengono molte altre: che senso ha presentare alla commissione d’esame il proprio percorso di educazione civica, manifestare lo sconcerto per le guerre, la fame, le ingiustizie e festeggiare due minuti dopo lanciando cibo?”.
“Non si può stare di vedetta sulle scale otto ore al giorno”
“Chi pulirà questo lerciume? Non si può trovare un modo di festeggiare che sia anche rispettoso nei confronti del personale scolastico?. Nel nostro paese, la scuola è pagata con i soldi delle tasse dei suoi cittadini. Perciò questi comportamenti mi offendono. Mi sconcertano. Mi stupiscono molto. E chiedo ai ragazzi, solo a loro: perché quel vino non lo mettete nei bicchieri, a casa vostra, e non lo bevete? Quelle uova e quella farina, perché non li usate per una torta, a casa vostra, e ve li mangiate? E se proprio non avete sete o fame, perché non li donate a chi ha sete e fame?”.
E, di fronte alla risposta di un utente che crede che sia responsabile anche la scuola per non aver redarguito a dovere gli alunni mentre sporcavano il cortile, l’istituto ha risposto così: “Qualcuno della scuola interviene più volte tutti i giorni da giorni. Certo non può stare di vedetta sulle scale otto ore al giorno. Anche considerato che tutto ciò avviene sotto gli occhi dei genitori che partecipano spesso ai festeggiamenti”.