“Arrangiati. La scuola è il tuo lavoro, come mamma e papà fanno il loro”, questo quello che secondo lo psichiatra Paolo Crepet dovrebbero rispondere i genitori di fronte alla svogliatezza dei figli quando è il momento di fare i compiti.
L’esperto ha parlato di questo tema a Radio Cusano Campus. “Bisogna avere il coraggio di dire: ‘questa è la bicicletta. Ce la faremo?’. Magari poi si cade, cadendo c’è la sbucciatura e poi si mette il cerotto. Bisogna chiedersi: le nostre nonne si erano mai poste questi problemi? Ma poi, i genitori che ascoltano i figli ripetere, siamo sicuri che sappiano di cosa si stia parlando?”, ha aggiunto sarcasticamente Crepet, che spesso ha parlato dell’importanza di responsabilizzare i ragazzi.
Quest’ultimo ha parlato anche dei riflessi della tecnologia sull’educazione dei giovani, in relazione all‘abolizione, in alcune scuole svedesi, di strumenti tecnologici come i tablet. “Cosa facciamo noi? Svendiamo la creatività dei nostri figli alle multinazionali? Faccio un appello al ministro dell’Istruzione. Io un’idea ce l’ho, la Svezia pure. E Viale Trastevere?. Questo argomento si tratta solo quando c’è da parlare del porno, ma il problema non è solo quello. Ci sono molti preadolescenti che giocano sui siti. Se vedono farlo a tutti, nella loro totale solitudine, perché non dovrebbero pure loro? Noi soli in camera da letto ci stavamo solo quando avevamo l’influenza. Ora vanno a scuola e non vedono l’ora di tornare a casa e stare da soli”.
Qualche giorno fa abbiamo riportato i preoccupanti risultati di una ricerca relativa ai giovani di oggi. Secondo la maggioranza dei docenti sono drammaticamente diminuite l’attenzione in classe (per il 78% degli intervistati) e l’interazione tra gli alunni (per il 29%).
Ma i dati più preoccupanti riguardano ansia e stress, rilevati in deciso aumento dall’81% dei docenti intervistati, situazioni che iniziano a manifestarsi tra gli studenti già a partire dalla scuola primaria. Nel complesso, 3 insegnanti su 4 hanno inoltre notato un aumento sia dei comportamenti aggressivi, sia di indolenza e noia tra gli alunni.
Va però sottolineato come 1 docente su 2 abbia notato tra i ragazzi un maggiore rispetto delle diversità e inclusione e, in 1 caso su 5, anche maggior impegno civico rispetto al passato. Questo il quadro preoccupante che emerge da una indagine condotta da Nomisma per fotografare i comportamenti degli studenti nel nuovo contesto sociale post pandemico e, al contempo, individuare le priorità e le preoccupazioni degli insegnanti che si accingono ad affrontare il nuovo anno scolastico appena iniziato.
Intervista alla segretaria generale della Flc-Cgil, Gianna Fracassi, a margine di un presidio organizzato il…
Nei giorni scorsi, in una intervista rilasciata a La Stampa, il ministro della Cultura Alessandro…
Con questa mozione, il Collegio Docenti dell'Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Cassano Magnago (Va) intende…
I sindacati della scuola che non scioperano il 29 novembre stanno dando un segnale di…
La sindacalista della Gilda Insegnanti Antonietta Toraldo, che si occupa nello specifico della parte contrattuale…
Entro la fine del 2024, gli aspiranti docenti iscritti ai percorsi universitari accademici autorizzati dal…