Sentivate la mancanza di un altro termine inglese che si impone nel vocabolario della lingua italiana e che ha a che fare con la Scuola? Tranquilli, è arrivato il “nudging”. Si tratta di una disciplina che, soprattutto nel marketing, studia come far compiere ai consumatori azioni senza imporle ma creando al contrario le condizioni adatte per influenzare le persone. Grazie alle scienze del comportamento, spinge gentilmente le decisioni delle persone verso certe opzioni di scelta, tutelando al contempo la loro libertà di scegliere. Rientra nel nudging – ci spiega il sito insidemarketing.it – sottolineare con un’apposita frase collocata vicino al bottone corrispondente che non richiedere la ricevuta cartacea del prelievo bancomat appena effettuato è la scelta più ecologica. Dal marketing nutrizionale provengono diversi esempi di come si sfruttino percentuali di zuccheri o di grassi minori rispetto alla media degli altri prodotti simili, collocate ben in vista sulle confezioni, per spingere gentilmente il consumatore ad acquistare la propria marca di frollini. E così via, fino alla disposizione dei prodotti sugli scaffali, che non è mai casuale.
A questo punto sarete in molti a chiedervi: e che c’entra tutto questo con la Scuola?
In realtà questa tecnica di marketing è stata testata a Milano – ce lo racconta La Repubblica – dove il Comune, in collaborazione con vari partner, ha riqualificato a titolo sperimentale le mense di quattro scuole primarie con spazi colorati e accoglienti, migliorando il benessere dei bambini: spazi belli, migliorati e ingentiliti per rendere il momento del pasto di bambini e bambine un’esperienza positiva, favorendo il loro benessere nell’approccio con il cibo. Obiettivo, diminuire gli sprechi.
L’iniziativa è parte di Horizon 2020 Food Trails Food Trails, un progetto quadriennale finanziato dall’UE che mira a tradurre in Europa l’impegno collettivo del Milan Urban Food Policy Pact per politiche alimentari urbane integrate in progressi misurabili e a lungo termine verso sistemi alimentari sostenibili. Proprio oggi, 3 ottobre, è prevista a Bruxelles la conferenza finale del progetto che valuterà l’impatto dei risultati sin qui raggiunti.
La riqualificazione dei quattro refettori – continua “Italia a tavola” – ha comportato interventi di vario tipo: creazione di soffitti fonoassorbenti per migliorare il comfort acustico dei bambini, illuminazione a LED per un ambiente più luminoso ed efficiente, schermature solari per regolare la luce naturale, arredi colorati progettati per rendere piacevole un ambiente, pannelli informativi con contenuti educativi sulla nutrizione, nuovi rivestimenti a pavimento per ridurre il rumore e tinteggiature ecosostenibili.
I risultati positivi non si sono fatti attendere: da un monitoraggio dettagliato, a parità di menu, del cibo sprecato prima e dopo la riqualificazione, attraverso un preciso protocollo di pesatura, è emersa una significativa riduzione dello spreco nei refettori riqualificati rispetto a quelli non riqualificati, dove invece lo spreco è aumentato. Insomma, i bambini mangiano di più in un ambiente bello e confortevole.
Un’ulteriore dimostrazione che la bellezza paga: vivere in un ambiente pulito, fresco, colorato e accogliente riduce lo stress e aumenta quella carica di gioia ed entusiasmo che i bambini hanno in abbondanza e che la Scuola è chiamata a coltivare.
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