Gentilissimi,
che i ragazzini stiano male a scuola perché la scuola è “vecchia” e non abbastanza digitale è un curioso fraintendimento, che tenta di incanalare paradossalmente in direzione aziendalistica le proteste studentesche di questi giorni contro i Pcto (già “alternanza scuola-lavoro”).
Bambini e adolescenti stanno male a scuola quando a scuola non trovano adulti che si occupino di loro, che li “vedano”, che li considerino abbastanza importanti da parlare con loro faccia a faccia, prendendoli sul serio; che li ascoltino e vogliano insegnare loro qualcosa perché la ritengono importante e di valore e non semplicemente perché devono; che siano capaci di trasmettere passioni culturali e di alimentare la curiosità per la conoscenza.
È l’insegnante-burocrate e l’insegnante-facilitatore e certificatore, la figura cioè che si tenta di imporre da vent’anni nelle scuole, nella sua insensatezza, a far sentire gli studenti soli e non considerati, a far detestare la scuola ai ragazzi.
Dobbiamo allora supportare la protesta degli studenti e lavorare insieme sui veri motivi del disagio che vivono e del loro avvertire la scuola come un corpo estraneo. Purtroppo qualcuno riesce a far passare l’idea che il disagio sia dovuto a una mancanza di non meglio specificata “innovazione”, sempre più priva di corpo e di sostanza. Sarebbe come voler curare l’effetto con la sua stessa causa, cioè con un’ulteriore sottrazione di umanità e cultura, in nome dell’aziendalizzazione spinta e della tecnicizzazione del rapporto educativo.
Gruppo La nostra scuola
Manifesto per la nuova Scuola
Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…
Primo giorno di “scuola” a Strasburgo, dove a tre mesi dall'ultima volta, il Parlamento europeo…
Con l’Autonomia Differenziata, voluta da un governo “espressione palese di una forma di capitalismo affaristico…
Con la nota ministeriale del 4 luglio 2024 il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha…
Il caso della docente di Martina Franca che ha organizzato un finto matrimonio con un…
Fare l’insegnante e contemporaneamente un’altra professione è possibile, ma a due condizioni: chiedere sempre il…