L’emendamento recita così: “Al comma 17, aggiungere in fine il seguente periodo: Al personale docente a tempo determinato, assegnato a pluriclassi, che presta effettivamente servizio in modo continuativo è riconosciuto il diritto ad una speciale valutazione del servizio prestato nelle sedi considerate come situate in zona disagiata, secondo criteri che saranno definiti con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.”
Che cosa si intende con sedi disagiate? Verrebbe da rispondere subito: i paesi di montagna e le piccole isole.
Torna dunque il punteggio di montagna? La novità stravolse le graduatorie dei precari grazie a un provvedimento del governo Berlusconi che estese a tutti i supplenti in servizio oltre quota 600 metri il raddoppio del punteggio riservato, fino ad allora, esclusivamente a chi aveva insegnato nelle piccole isole, nelle sezioni carcerarie e nelle pluriclassi. Da ciò derivò quello che tutti i precari della scuola ben conoscono: negli anni tra il 2005/2006 e il 2006/2007 furono immessi in ruolo 55 mila insegnanti, metà dei quali reclutati dalle graduatorie col punteggio di montagna. Poi, com’è solito accadere nelle belle graduatorie della scuola, soggette ai mutamenti della Sorte di greca memoria, nel 2007 giunse , come una doccia fredda, il fantasma della revoca dell’assunzione, conquistata dopo anni di precariato: una sentenza della Corte costituzionale, su ricorso di alcuni insegnanti siciliani che avevano posto la questione di legittimità costituzionale, annullò la norma in questione (il doppio punteggio attribuito agli insegnanti di montagna) a partire dal 2004.
Le vicende determinarono poi un rimescolamento nelle graduatorie e una sorta di beffa per coloro che avevano scelto di lavorare in sedi disagiate allettati dal doppio punteggio, che se lo videro improvvisamente decurtato.
Torna oggi la questione della “speciale valutazione” del servizio prestato in “sedi disagiate”? Vedremo come bisognerà intendere questo espressione, visto che si fa riferimento alle pluriclassi. E speriamo che stavolta l’altitudine non c’entri, onde evitare nuovi ricorsi e nuove beffe…