Categorie: Politica scolastica

Cosa si può comprare con il bonus di 500 euro?

La novità del “bonus” per l’autoformazione è alle porte, ma ci sono ancora alcuni punti interrogativi.

Sta per arrivare nel cedolino dello stipendio di ottobre, così ha annunciato il ministro Stefania Giannini, il bonus annuale di 500 euro.
Questo bonus  non sarà concesso a tutti gli insegnanti che occupano un posto in organico di diritto, di fatto e nel nascituro organico potenziato. Infatti, per quanto trapela da ambienti sindacali, gli insegnanti di ruolo che non hanno raggiunto la provincia provvisoria di titolarità perché hanno, fino al 30 giugno al 31 agosto, un contratto a tempo determinato, e tutti gli insegnanti precari, non troveranno nessun incremento di stipendio da potere spendere per la loro formazione e attività didattica.
Invece, a quanto pare, chi andrà ad occupare il posto di ruolo provvisorio, con la fase C del prossimo dicembre, avrà in un secondo momento il bonus di 500 euro. Bisogna ricordare che questi 500 euro annuali, sono stati previsti nel comma 121 dell’art. 1 della legge 107/2015.
Infatti in tale comma, è istituita la Carta  elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. 

 

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La Carta, dell’importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, può essere utilizzata per acquistare libri e testi, anche in formato digitale, pubblicazioni e riviste per l’aggiornamento professionale. Ma anche per l’acquisto di hardware e software, per l’iscrizione a corsi sulla didattica e l’approfondimento disciplinare, corsi per migliorare le competenze informatiche e della pratica Clil, corsi di laurea, inerenti al profilo professionale, corsi post lauream o a master universitari  inerenti al profilo professionale.
Il bonus può essere speso anche per abbonamenti o biglietti per le rappresentazioni teatrali e cinematografiche,  per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo, nonché per iniziative coerenti con  il PTOF. È utile sapere che questo bonus, anche se per questo primo anno viene inserito come liquidità nel cedolino, non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile, quindi non deve in nessun caso aumentare la quota irpef dello stesso cedolino.
Al docente non resta che dimostrare, con fatture e scontrini, che i 500 euro sono stati spesi per l’acquisto di materiale didattico previsto dalla legge. Quindi per la rendicontazione della spesa dei 500 euro, il docente dovrà presentare tali fatture alla segreteria contabile della scuola di servizio entro il 31 agosto 2016.
Adesso bisogna attendere il prossimo cedolino stipendiale di ottobre, per scoprire come stanno veramente le cose e chi realmente verrà escluso dal ricevere il bonus.

Lucio Ficara

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