Esiste un modo per prendere dimestichezza con il pensiero computazionale e la programmazione che può fare appassionare anche i più piccoli: creare videogiochi con il coding. Questo tipo di attività didattica ha l’obiettivo di far acquisire competenze chiave dal punto di vista individuale e lavorativo da un lato e di permettere molti alunni di coltivare le proprie passioni dall’altro. VAI AL CORSO
I ragazzi appassionati di gaming sono soliti sviluppare competenze e skills che possono essere sfruttate, ad esempio, nell’apprendimento del coding. Per insegnare la programmazione, ad esempio con il tool Microsoft MakeCode Arcade, si può improntarla verso un obiettivo: la creazione da zero di un gioco.
Chi lo sa, i videogiocatori di oggi potrebbero diventare i Game Designer del domani: a volte le passioni degli alunni possono fare da base per il loro futuro mestiere.
Microsoft MakeCode Arcade è un ambiente di programmazione grafico a blocchi open source gratuito per la creazione di esperienze ludiche coinvolgenti volte all’apprendimento dell’informatica attraverso la realizzazione di giochi platform (piattaforma) che supporta un percorso di progressione guidato durante tutta l’attività di creazione. I giochi creati hanno uno stile che ricorda le dinamiche delle prime console portatili e gli arcade degli anni 80′ e 90′.
I giochi platform, ben conosciuti da tutti i ragazzi, sono giochi d’azione che si sviluppano generalmente in un mondo virtuale bidimensione dove la meccanica di gioco implica l’attraversamento di livelli costituiti da piattaforme, disposte in genere su più piani. Il personaggio principale, l’eroe, viene controllato dal giocatore che potrà passare da una piattaforma all’altra saltando oppure usando delle scale.
Come riportato da Agenda Digitale, “il pensiero computazionale aiuta a sviluppare processi di astrazione, generalizzazione, scomposizione, valutazione e la definizione di algoritmi, espressi in linguaggi di programmazione”. In sostanza il coding è in grado di favorire lo sviluppo del pensiero computazionale e la comprensione degli aspetti algoritmici della vita quotidiana e di ogni disciplina di studio.
Inoltre, si tratta di attività che possono essere svolte in gruppo, rafforzando le capacità relazionali degli alunni, raggruppati insieme per conseguire uno scopo comune. Inoltre, sviluppare un gioco aiuta ad affinare l’interpretazione del mondo, la capacità di integrare idee e conoscenze di diverse aree disciplinari in un insieme coerente e l’abilità di affrontare la soluzione di problemi nuovi.
Per non parlare, ovviamente, della capacità di inventare storie (creatività), di raccontarle (storytelling) e di comprendere le dinamiche tra i vari elementi applicando le conoscenze in ambito STEM.
Su questi argomenti il corso Come creare videogiochi con il coding, in programma dal 25 ottobre, a cura di Michele Maffucci.
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…
Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…
Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…