Categorie: Politica scolastica

Cosa si vuole scrivere nel nuovo Testo Unico della scuola?

Perché il Governo Gentiloni ha deciso di eliminare la delega alla legge 107/2015 riferita alla riscrittura del Testo Unico della scuola?

Una domanda che si stanno ponendo in tanti e che sta facendo emergere sospetti più o meno fondati, che però non trovano conferma tra gli addetti ai lavori. Si tratta del sospetto che, attraverso un preciso disegno di legge, si voglia scrivere un nuovo testo unico della scuola volto a modificare il profilo giuridico dei docenti e a riformare gli organi collegiali.

A parlare di disegno di legge specifico è stata la ministra Valeria Fedeli, che in un’intervista a RaiNews24 del 14 gennaio 2017, ha spiegato: “Faremo uno specifico disegno di legge che avrà altri tempi”.

Il fatto che si voglia fare un disegno di legge ad hoc per superare la legge 297/94, sta generando molta preoccupazione, infatti si teme un intervento legislativo che potrebbe toccare temi fondamentali come anche l’orario di servizio dei docenti e il loro profilo giuridico. Qualcuno ha anche parlato del tentativo di fare rientrare in gioco il Ddl n.953 Aprea- Ghizzoni.

E’ anche vero che fino a qualche giorno fa si era parlato di una delega che si sarebbe dovuta occupare di riscrivere il Testo Unico della scuola: quasi che fosse un’operazione in cui si sarebbero dovute raccogliere, in un solo testo, le leggi scolastiche già approvate dal Parlamento.

Invece adesso c’è chi sostiene, come il Segretario nazionale dell’Unicobas Stefano d’Errico, che il tentativo di modificare il testo unico della scuola attraverso una legge anziché mediante un decreto legislativo sia un fatto grave.

Infatt,i bisogna sapere che procedendo per decreto il Governo non avrebbe avuto la possibilità di stravolgere più di tanto gli assi portanti del testo unico del 1994, invece procedendo per via legislativa il Governo avrà mano libera e potrà incidere sulla modifica dello stato giuridico del personale e degli organi collegiali.

Lucio Ficara

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