Tra le 3 priorità indicate dalla legge 92/19 sulla Educazione Civica, che pone l’obbligo di sperimentare attività laboratoriali trasversali e di didattica attiva è di forte attualità l’Educazione alla cittadinanza digitale, competenza chiave anche livello europeo, per diversi ordini di motivi. (VAI AL CORSO)
1- Perché ognuno di noi ha ormai sin da piccolo una doppia cittadinanza e molte identità digitali.
2- Perché la rete è molto cambiata dal 2009 tanto che l’inventore del web, T.B. Lee dice non “riconosco più la mia creatura”; sempre più orientata al controllo ed al dominio dei cittadini trasformati in consumatori, da parte di oligopoli (GAFAM) privati che non sono regolati dal pubblico (compresa la scuola che usa piattaforme private già sanzionate dal Garante della privacy) Attraverso la personalizzazione, la creazione di identikit virtuali, la
fidelizzazione in gabbie social in cui sono incentivati a restare per fornire dati e consumare pubblicità.
3- Perché le competenze digitali sono parte sempre più importante delle competenze chiave per la educazione permanente (anche nella revisione del 2018 a livello europeo) e delle competenze di cittadinanza.
4- Perché tutte le competenze chiave (tra cui quelle digitali) sono competenze utili alla cittadinanza. Da imparare ad imparare alle competenze digitali.
5- Nel dibattito attuale, soprattutto in relazione alla DaD (che non si identifica con la DDI, perché se si è a distanza con cosa si integra il digitale?) ed alla crisi in atto. Il web con la sua potenzialità di superare i vincoli dello spazio e del tempo è diventato indispensabile per la didattica, il lavoro, la socialità, il divertimento.
6- Il “digitale” termine ambiguo, è ormai uno dei 3 mondi e dei 3 ambienti in cui viviamo in modo ormai inscindibile dal mondo “reale”. Ambienti che la Educazione civica mette a confronto: a- La Costituzione, l’ambiente sociale e di cittadinanza, b- l’ambiente mondo/terra della Educazione ambientale, c- l’ambiente Digitale in cui si svolge buona parte della nostra vita di cittadini.
Quindi nella legge 92/19 sulla introduzione della educazione civica dal 2020 si indica nelle competenze digitali un vasto campo di azione (art 5.2) in relazione alla cittadinanza.
Su questi argomenti il corso Formare alla cittadinanza digitale, a cura di Rodolfo Marchisio, in programma dal 14 ottobre.
Le riflessioni e le proposte di lavoro sono possibili sia in DaD che in didattica in presenza. L’obiettivo è offrire una panoramica di idee di didattiche traversali e attive ai vari ordini di scuola.
Approfondiremo la formazione di cittadinanza digitale tenendo conto della norma e della situazione in cui si trova ad operare la scuola nell’a.s. 20/21, perché sia un’attività non solo possibile, ma utile da inserire nei curricola di classe. Partiremo da una lettura critica dell’art 5 della legge, esemplificata ed alternata punto per punto da osservazioni, video, mappe, idee, buone pratiche.
Le riflessioni e le proposte di lavoro sono possibili sia in DaD che in classe. L’obiettivo è offrire una panoramica di idee, di didattiche traversali e attive ai vari ordini di scuola. Ma anche spunti di riflessione utili. Alla fine del percorso i ragazzi, preso atto di che cosa è la rete oggi, delle sue potenzialità, ma anche del potere che ha su di loro, dovranno sapere: Cosa succede sulla loro pelle in rete? In che mondo web vivo? Come funziona la rete e perché? Quali sono le conseguenze su di me e sulla società. Quali opportunità mi offre il web come cittadino?
a) Competenze di base e operative. Es: videoscrittura;
b) Competenze metodologiche potenziate dalle TIC/WEB. Es: La ricerca
c) Competenze digitali utili alla cittadinanza: ricerca, nuvole parole, contatti con la Pubblica Amministrazione …in epoca Covid, lavoro, scuola, socialità, cittadinanza;
d) Competenze di cittadinanza digitale vedi art 5.2 legge EC.
Dalle decine di progetti sinora seguiti dei 4 ordini di scuola prevalgono (in rapporto di 3 su 4) le prime due, specie nella secondaria di 2° grado a conferma che noi vogliamo usare il digitale ma non vogliamo interrogarci su di esso e farne tema di approfondimenti e studio. Basta che funzioni!
Senza domandarci come funziona e perché, come facciamo con lo smartphone e i social da tempo.
Un po’ più aperti alla ricerca in territori nuovi la scuola della infanzia, primaria e secondaria di 1° grado.
Allora è bene ripartire dalla Legge 92, dalle Linee guida e dagli obiettivi indicati dall’art 5.2 come competenze da raggiungere.
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