Didattica

Cos’è la meditazione mindfulness e come praticarla in classe?

Meditare in classe? Sì. E non solo. Fare della Meditazione Mindfulness un’abitudine. Quotidiana o settimanale, purché sistematica, perché si possano acquisire reali competenze in grado di responsabilizzare gli studenti orientandoli alla ricerca dell’equilibrio interiore. Un progetto ambizioso ma che vale la pena perseguire, dati i benefici.

La Meditazione Mindfulness è un approccio alla meditazione che si pone l’obiettivo di concentrare l’attenzione sul momento presente, allontanando ansie e frustrazioni, come cura di sé, del proprio corpo, delle proprie emozioni.

Traguardi individuali e di comunità

Perché questa pratica a scuola? Perché gli esercizi di respirazione, di concentrazione, di autocontrollo, di rilassamento agiscono nell’ambito dello sviluppo armonico della persona, aiutando nel contempo la componente classe come gruppo, a crescere e a maturare in coesione. Traguardi individuali, dunque, ma anche di comunità.

Gli studi

Studi recenti rivelano che la meditazione e lo yoga offrono ampi riscontri in termini di benefici per gli studenti, testimoniando:

  • il miglioramento delle funzioni esecutive di bambini e ragazzi, quanto ad autocontrollo e sicurezza di sé in soggetti inizialmente privi di tali competenze; o quanto a livello di attenzione in classe;
  • ansia e stress ridotti anche negli studenti di scuola secondaria;
  • una diminuzione dei comportamenti scorretti e dell’aggressività nei bambini e negli adolescenti.

Non ultimo beneficio: praticare la meditazione a scuola ha effetti incoraggianti sul rendimento scolastico complessivo, sull’affezione alla scuola e persino sugli indici di drop-out.

Il corso

Per saperne di più segui il corso Percorsi di Mindfulness a scuola con il nostro formatore Marco Catania, in programma dal 5 al 13 novembre. Otto ore di esercitazioni pratiche in diretta, con l’obiettivo, per il docente, di acquisire le competenze minime per poter avviare, da solo, il suo percorso di mindfulness quotidiana ed inserirla all’interno della vita professionale e personale.

Redazione

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