Egregia ministra Fedeli,
giusto un anno fa l’Ufficio scolastico regionale per la Calabria, nella persona del direttore generale Bouchè, comunicava che “per sopperire ad urgente necessità, rappresentata dal Dirigente dell’Ufficio V dell’ATP di Cosenza, in relazione all’esigenza di garantire l’attività di sostegno in favore di alunni disabili, sono autorizzati in provincia di Cosenza ulteriori n. 364 posti di sostegno in deroga”.
In un successivo comunicato, parte della politica regionale che aveva sollecitato tale decreto, con soddisfazione, ringraziava il direttore Bouchè e la CGIL di Cosenza per questo risultato.
Ora Lei penserà, giustamente, che si esultava perché a tanti alunni in situazione di handicap sarebbero stati riconosciuti i propri, sacrosanti, diritti. Ci dispiace deluderla, ma il giubilo derivava dal fatto che ben 364 insegnanti di sostegno che avevano aderito volontariamente (termine che va sottolineato e ribadito) al Piano nazionale di assunzioni della Buona Scuola, e quindi di ruolo al Nord, sarebbero potuti rientrare nella provincia di Cosenza in assegnazione provvisoria.
Va bene, dirà Lei, non sarà politicamente corretto, però sarà sicuramente lecito. E invece no, egregia Ministra. L’emendamento “Puglisi” che ha cancellato il vincolo triennale di permanenza nella provincia di assunzione ha modificato a posteriori la Legge 107, andando a ledere il principio di parità di trattamento, e di conseguenza avvantaggiando solo una parte degli insegnanti, a danno dei precari rimasti in GAE. Docenti che si sono visti sottrarre, arbitrariamente, svariate decine di posti abitualmente assegnati agli incarichi annuali.
Ma c’è di più. Cosa ancor più grave è che al Miur, così come ai suoi organi decentrati, è sfuggito un “particolare”: un intero comma.
La legge 107 al comma 69 art. 1 recita “… all’esclusivo scopo di far fronte ad esigenze di personale ulteriore rispetto a quelle dell’organico dell’autonomia, come definite dalla presente legge, a decorrere dall’anno 2016/2017, ad esclusione dei posti di sostegno in deroga … è costituito annualmente un ulteriore contingente di posti … Alla copertura di tali posti si provvede a valere sulle graduatorie di personale aspirante a contratti a tempo determinato ovvero mediante l’impiego di personale a tempo indeterminato….”
Più chiaro di così! Invece l’ATP di Cosenza da un lato ha incluso nel contingente dei posti anche i posti di sostegno in deroga e dall’altro lato non ha provveduto all’assegnazione del contingente ai docenti iscritti nelle GAE, unitamente al personale a tempo indeterminato.
E così noi precari a cui quei posti venivano sottratti, e che diversamente da altri, la Legge 107 l’abbiamo letta e compresa, abbiamo protestato, civilmente, con i funzionari competenti e con i sindacati.
A proposito, vogliamo parlare dei Suoi colleghi sindacalisti? Gente che dovrebbe tutelare gli interessi di tutta una categoria e che invece ha fatto spallucce davanti alle nostre proteste, ai nostri dubbi legittimi, che ha accampato scuse ridicole alle richieste di intervento perché anche i nostri diritti venissero rispettati non solo quelli dei neoassunti (tessere sicure). Da parte loro solo indifferenza.
Non c’era altra strada che ricorrere alle vie legali. L’abbiamo fatto, rivolgendoci a due giovani avvocati e quindi al TAR della Calabria. Il quale con sentenze nn. 1320/2017, 1321/2017, 1322/2017, 1323/2017, tutte pubblicate giorno 18 agosto, ha accolto, interamente, i nostri ricorsi annullando i provvedimenti impugnati e condannando, altresì, il Ministero al pagamento delle spese legali.
In un passo significativo della sentenza si legge: …”Dai decreti impugnati non si evince affatto quale attività istruttoria sia stata svolta, né l’iter logico seguito dall’ATP per la formazione del contingente previsto dal comma 69, né quale criterio sia stato seguito per l’assegnazione dei posti al personale con contratto a tempo indeterminato e per l’esclusione dei docenti inseriti in GAE”.
Ce l’abbiamo fatta. Nonostante l’assenza colpevole dei sindacati. Nonostante i tentativi di scoraggiarci. Questa vittoria arriva dopo quasi un anno, proprio mentre all’ATP di Cosenza stanno lavorando con solerzia per attribuire le Assegnazioni Provvisorie del nuovo anno scolastico.
Cosa succederà questa volta? Logica vorrebbe che USR e ATP di Cosenza, preso atto della sentenza, si attengano alla legge e alle disposizioni del TAR. Eppure noi non ci sentiamo tranquilli. Questo Paese, diciamo la verità, non rende la vita facile agli insegnanti, soprattutto se sono precari.
Egregia Ministra, il bonus non ci serve, ci servono tutele. Poche manciate di euro non ci ripagano dalle delusioni, dallo spreco di energie per far valere i nostri diritti.
Sentenze come queste ci restituiscono dignità professionale ma non dovrebbe essere necessario ricorrere ad un tribunale per ottenerla. Lei che ne pensa?