Un’anziana donna che versa il caffè, il riflesso del sole sulla cattedrale di Noto, il pranzo domenicale, queste le tre foto vincitrici della XII edizione del concorso fotografico “Così vedo l’Italia” destinato agli 800 studenti stranieri, giovani dai 15 ai 18 anni, provenienti dai più di 60 Paesi (Thailandia, Cina, India, Islanda, Finlandia, Canada, USA, Costarica, Brasile, Argentina, Nuova Zelanda e così via), per trascorrere un periodo, spesso un intero anno scolastico in Italia, accolti gratuitamente da una famiglia, con cui instaurano un rapporto affettivo che si protrarrà per tutta la vita. Una giuria composta da giornalisti e fotografi delle maggiori testate nazionali ha premiato le tre foto scattate da Shyra C. 17 anni, dal Costarica per un anno a Bari; Maria Isabel Zamora, dalla Bolivia a Siracusa; Fan Li, cinese per un anno scolastico ad Ivrea.
Ma cosa pensano gli studenti stranieri degli italiani? Intervistati da Intercultura, emerge su tutto la figura della mamma: il 24% dei ragazzi è sorpreso dalla capacità, tipica delle mamme italiane di saper conciliare i ritmi frenetici imposti dal lavoro, a quella di essere sempre presenti, fisicamente, mentalmente e soprattutto con il cuore, per dare una risposta alle mille esigenze, grandi e piccole, dei loro figli, sia quelli naturali, che quelli stranieri “ospitati”.
Un po’ meno bene, la pensano invece dei loro coetanei italiani: per il 25% “Sono proprio dei mammoni”; sono anche “troppo frivoli e attenti alla moda” (24%). Per fortuna che quasi uno su tre risponde che al contempo “sono molto ospitali” (37%) e quasi uno su cinque che “sono originali nel loro modo di pensare” (19%).
E qual è invece l’idea dell’Italia in generale? Colpisce innanzi tutto la forte differenza tra il nord e il sud, fortemente avvertita da metà del campione come prima risposta (52%), rimane impresso in seconda istanza, indelebilmente, quanta importanza diamo al cibo, vero motore di aggregazione sociale e famigliare (39%), per non parlare dei programmi tv, giudicati uno specchio del nostro Paese (12%). Gli aspetti più negativi? Ricompaiono, prepotenti, i giudizi severi espressi nei confronti dei coetanei: la difficoltà per i giovani di diventare indipendenti (40%), la scarsa conoscenza delle lingue(31%), l’eccessiva azione di condizionamento della vita degli italiani da parte della politica (24%). In una parola: “la mentalità italiana applicata a ogni cosa”.
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