L’International Cosmic Day (ICD), è un appuntamento internazionale fissato quest’anno per il 2 novembre e giunto alla sua quinta edizione.
Che cosa sono i raggi cosmici e da dove provengono? Come possono essere misurate le particelle che li compongono? Come riporta ANSA, sono gli interrogativi con cui circa 600 studenti degli istituti superiori di Bologna, Lecce, Padova, Pavia, Perugia e Roma si cimenteranno con il supporto dei ricercatori delle Sezioni locali dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), recandosi nelle Università delle proprie città.
È la prima volta – sottolinea una nota dell’Infn – che l’Italia partecipa con una presenza così estesa. L’International Cosmic Day si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera. Gli studenti italiani, come altri coetanei all’estero, analizzeranno i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle provenienti dal cosmo.
Quando i raggi cosmici attraversano l’atmosfera terrestre, interagiscono con questa e vengono prodotte delle particelle secondarie, che al livello del mare sono nel numero di alcune centinaia al secondo per ogni metro quadrato di superficie.
Quindi, gli studenti studieranno il flusso di queste particelle secondarie, misurandone l’intensità e cercando di capire come questa dipenda dalla direzione di provenienza. Poi, attraverso una video-chat, confronteranno le loro risposte con quelle ottenute dai gruppi di altre università e centri di ricerca in tutto il mondo. E alla fine li pubblicheranno online. Seguiranno, in questo modo, lo stesso iter degli scienziati nel loro lavoro quotidiano nell’ambito di una collaborazione scientifica internazionale.
L’iniziativa sarà coordinata dal centro di ricerca tedesco Desy, di Amburgo, e organizzata in collaborazione, oltre che con l’Infn, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle, il Cern di Ginevra, il Fermilab di Chicago e con i gruppi International Particle Physics Outreach Group, il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet.
In Italia l’iniziativa è organizzata in collaborazione con le Università di Bologna, di Padova, di Pavia, di Perugia, del Salento e Sapienza di Roma.
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