Tra qualche settimana gli 8000 esiliati, i famosi professori con la valigia, in gran parte meridionali, quelli assunti con la famosa legge 107/15, la cosiddetta Buona scuola, saranno costretti a lasciare le loro famiglie, la loro terra, i loro affetti più cari per assumere servizio nelle scuole del nord.
Questi docenti, plurititolati e con parecchi anni di servizio, immessi nella fase B del Piano straordinario di immissioni in ruolo, nonostante fossero in posizioni in graduatoria favorevole (in molti casi occupavano i primissimi posti nelle GAE) sono stati destinati a scuole a migliaia di Km da casa e in molti casi su classi di concorso diverse da quelle dove avevano sempre lavorato (azzerandone di fatto i punteggi), mentre gli ultimi in graduatoria sono stati immessi con il cd. “potenziamento” sulla propria classe di concorso vicino casa (molti di questi non avevano mai insegnato).
Alla grave ingiustizia, perpetrata con l’immissione in ruolo per fasi, si è aggiunta l’ingiustizia della mobilità per fasi che non tiene conto di fattori oggettivi come anzianità di servizio e titoli ed impedisce la mobilità professionale per rientrare nella propria classe di concorso, in palese contrasto con i dettami costituzionali, stabilendo criteri di precedenza e vincoli del tutto arbitrari.
Ed è proprio per questo motivo, dopo vari tentativi di dialogo con le istituzioni, che il 13 luglio 2016 presso lo studio del Notaio Giuseppe Bonaccorso in Caltagirone è stato costituito il comitato “8000esiliatifaseb GAE” con sede in Avola.
Il comitato, di rilevanza nazionale, che ha come finalità quella di tutelare i diritti umani, sociali, civili e lavorativi dei docenti della Scuola Pubblica immessi in ruolo nella FASE B della L. 107/2015 dalle Graduatorie ad Esaurimento di ogni ordine e grado, ha già preso contatti con un importante studio legale di nomea nazionale al fine di intraprendere le necessarie azioni giudiziarie a tutela dei diritti dei citati docenti che sono stati pesantemente penalizzati dalle procedure di immissione in ruolo per fasi, e successivamente dalle procedure di mobilità previste dalla L. 107/2015 e dal CCNI siglato con i sindacati.
I soci fondatori hanno eletto il consiglio direttivo che è presieduto dalla prof.ssa Nella Fronterrè (Sicilia) con vice presidente Filomena Pinca (Basilicata), la professoressa che a Matera, in occasione di un convegno, contestò il premier Matteo Renzi riuscendo poi a farsi ricevere dallo stesso premier a margine del convegno e segretario la professoressa Angela Gregorio.
Il gruppo che ha dato vita al comitato è conosciuto ormai su Twitter con l’hashtag #8000esiliatifaseb GAE, che occupa ormai da mesi i primi posti nei topics di politica sul noto social.
«I docenti di fase B – afferma la professoressa Nella Fronterrè presidente del nascente comitato – chiedono semplicemente giustizia, parità di trattamento fra tutti i docenti, non è accettabile che i primi in graduatoria vengano inviati a migliaia di Km da casa, spesso su classi di concorso non scelte, senza alcuna speranza di ricongiungersi alle proprie famiglie. E’ necessario ripristinare criteri basati su merito, titoli e servizio e consentendo di ritornare sulle cattedre dove hanno insegnato per anni. Inoltre le disponibilità per il nuovo anno scolastico non coincidono con le effettive necessità delle scuole». Nel giro di pochissimi giorni le richieste di adesione al comitato sono già settecento provenienti da ogni parte d’Italia. Sono già stati nominati i referenti regionali ai quali i docenti di ciascuna regione potranno fare riferimento.
E’ possibile seguire le attività del comitato sul blog http://8000esiliatifasebgae.blogspot.it/.
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