Per quanto riguarda il punto 1): Autonomia, Centemero dice di incentivarla, ma aggiunge pure: “basta finanziamenti a pioggia senza monitoraggio e valutazione”. Il problema è però capire quando mai ci sono stati nelle scuole finanziamenti a pioggia e soprattutto dopo il trancio di 8mliradi di euro operato dal governo Berlusconi nel 2008.
Relativamente al punto 2): Investire sui docenti, si chiede che ogni anno siano bandite “con regolarità, le procedure di abilitazione, sia con il sistema attuale, che ha dimostrato di essere rigoroso e selettivo, sia con una eventuale sua modifica”.
Una eventualità dunque di modifica che se non avviene fa lo stesso: tale e quale.
Poi propone una differenziazione dello Stato giuridico dei docenti, “articolata in tre livelli: docente iniziale, ordinario ed esperto”, che è tale e quale alla proposta di legge di Valentina Aprea, e “un organo di valutazione professionale che sia garanzia dello sviluppo della professione e che sappia escludere con i mezzi e le tutele opportuni coloro che non possono essere definiti insegnanti”.
Da chi possa essere formato questo “organo” non è detto, benchè di tale problema se ne discuta da anni senza però cavarne il classico ragno dal buco, mentre il titolo di “insegnate” si è ottenuto con l’abilitazione o il concorso, per cui in classe ci entra, al contrario di come teme Centemero, “solo chi sa insegnare”: e altrimenti chi?
Al punto 3), Valutazione delle scuole, sostiene che occorre valutare “le istituzioni scolastiche” con l’ausilio degli ispettori, perchè “il fattore umano è indispensabile”. E infatti a settembre, come ha annunciato la ministra Giannini, partirà il “sistema nazionale di valutazione”, nel quale è previsto proprio l’intervento degli ispettori che però sono così pochi e così male equipaggiati che non si sa da dove prenderli, nonostante un concorso lungo e rimandato più volte, sempre ai tempi della Gelmini. Però, suggerisce Centemero, “la valutazione può, da subito, riguardare i Dirigenti scolastici”. Anche questa non è novità, anzi fa parte dei programmi del Miur.
Al punto 4): Passaggio da burocrazia ad amministrazione del Miur che significa “certezza dell’azione amministrativa e uso esteso dell’informatica”. Siamo d’accordo visto che anche per gli esami di stato il famoso plico viaggia online, a parte tutte le domande e la modulistica.
Ed ecco la novità assoluta: “Lo scorso anno scolastico, grazie ad una mia risoluzione approvata in VII Commissione, abbiamo promosso la conoscenza e lo studio della scrittrice Grazia Deledda nelle scuole. Grazia Deledda è l’unica scrittrice italiana ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura grazie ai suoi romanzi. Un grande esempio per le nostre studentesse affinché lo studio, l’impegno e la caparbietà, diventino la strada di riscatto personale”.
E per finire l’on Centemero intende introdurre la solidarietà col “banco scuola”. “Una raccolta di materiale didattico (quaderni, penne, matite, astucci, fogli da disegno, pastelli etc), con lo stesso principio del banco alimentare, da donare alle famiglie, alle ragazze e i ragazzi più in difficoltà economica”.
I ragazzi dell’Udu e della Rete degli studenti, ma anche la Caritas e altre associazioni benefiche, compresi gruppi di cittadini nei loro territori svolgono con onore tale gesto, anche se la proposta in sé ha un suo tocco “sentimentale”, ma anche fuorviante perché il materiale didattico e i libri dovrebbero essere garantiti e non dati in beneficenza: “Un semplice gesto di vicinanza che ci fa ancor più capire che la scuola appartiene a noi tutti!”
Ecco il punto: la scuola è di tutti, anche dei diseredati, degli indigenti, dei poveri e dei bambini delle periferie e perfino di coloro che abbandonano e si disperdono, quelli ai quali soprattutto, per un motivo o per l’altro, l’istruzione è negata e che, per un motivo o per l’altro, vengono regolarmente bocciati: chissà perché?
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