È stata la più applaudita alla Convention di Stefano Parisi “Energie per l’Italia” celebrata venerdì e sabato scorsi al Magawatt di Milano, l’ex capannone industriale trasformato in spazio espositivo nella zona dei Navigli. E di energia ne ha mostrata tanta, sia nelle idee che nella passione. Parliamo di suor Monia Alfieri, esperta di scuola e di parità scolastica. Una voce autorevole nel panorama scolastico italiano. presidente della Fidae Lombardia, Legale Rappresentante dell’Istituto di Cultura e di Lingue delle Suore Marcelline presente in vari tavoli al Ministero della pubblica Istruzione in qualità di esperta.
Sul piatto delle “ricette e delle energie nuove” che Parisi ha chiesto alla società civile, “per uscire dalla crisi profonda in cui si trova il Paese”, ha buttato la riforma della scuola perché oggi in Italia non esiste ancora la libertà di scelta tra una scuola pubblica statale o paritaria. Di fatto per iscrivere i figli alle paritarie, (dichiarate pubbliche dallo Stato con la Legge 62/2000) i genitori devono pagare due volte: coloro che non ne hanno la possibilità sono discriminati.
Non importa se la Costituzione fin dal 1948 riconoscere il diritto della famiglia alla libertà di educazione (art. 30) e di priorità nella scelta dell’istruzione da impartire ai loro figli (art. 26); non importano i due richiami dell’Unione Europea per l’inadempienza in merito dell’Italia che di fatto discrimina famiglie e famiglie (cfr. Risoluzione UE del 1984). Non importa se il nostro Paese si colloca al 47° posto al mondo per quanto riguarda la libertà di scelta educativa. La Legge 62/2000 ha riconosciuto sì la parità scolastica, ma non quella economica. E il problema non è risolto.
Ma ora una via nuova c’è. È la proposta del costo standard di sostenibilità per allievo: se applicato, lo Stato non solo “garantirebbe” concretamente il diritto alla libertà di scelta delle famiglie “riconosciuto” dal 1948, ma risparmierebbe fino a 17 miliardi di Euro sulla spesa per l’Istruzione.
Suor Anna Monia Alfieri, in collaborazione con Marco Grumo (docente di Economia Aziendale e Contabilità e Bilancio presso la Facoltà di Economia della Cattolica di Milano) e Maria Chiara Parola (dottore commercialista) ha scritto tutto nel volume Il diritto di apprendere. Nuove linee di investimento per un sistema integrato, edito da Giappichelli, 2015 Torino. La prefazione è firmata addirittura dal Ministro dell’Istruzione, on. Stefania Giannini.
La proposta scientifica di un costo standard di sostenibilità per allievo realizza la vera svolta di cui oggi c’è bisogno nella scuola italiana: mettere lo studente al centro dandogli un “portafoglio” perché conti davvero e far dello Stato non il gestore, ma il garante di una scuola libera.
Tra gli applausi di approvazione suor Monia ha illustrato tabelle e fatto numerosi conti, confrontando i costi che lo Stato sostiene attualmente per la sua scuola e per quelle paritarie, con fortissime discriminazioni. Suor Anna Monia ha illustrato il sistema di finanziamento virtuoso del costo standard di sostenibilità per cui lo Stato – detto in sintesi – mette in dotazione a ogni alunno (di tutte le scuole, statali e paritarie) un buono-spesa prestabilito, ovviamente diverso per ogni tipo di scuola, costruito senza abbassare i livelli qualitativi, ma inserendo tutti gli aspetti utili a portare la scuola al massimo dell’efficienza, ipotizzando anche forme di compartecipazione alla spesa scolastica da parte delle famiglie che se lo possono permettere.
L’apprezzatissima proposta che suor Anna Monia Alfieri ha fatto alla Convention, avvantaggia tutti: “Si realizzerebbe – ha detto – un positivo e necessario confronto tra le scuole che divengono realmente autonome sotto lo sguardo garante dello Stato; si attuerebbe la possibilità di scegliere, per la famiglia, fra buona scuola pubblica statale e buona scuola pubblica paritaria; la libertà di scelta da parte dei genitori, porrebbe le scuole pubbliche statali e non sullo stesso piano e in positiva concorrenza, favorendo l’innalzamento del livello di qualità del sistema scolastico italiano, oggi tra i più bassi d’Europa; verrebbero valorizzati i docenti e riconosciuto il loro merito, come risorsa insostituibile per la scuola e la società; infine si registrerebbe un abbassamento dei costi e la destinazione delle economie ad altri scopi, evitando il collasso del Welfare italiano (pericolo reale e prossimo).”
Suor Anna Monia Alfieri sta lanciando questa proposta su diversi tavoli e sta parlando da tempo con interlocutori di destra, di sinistra e di centro senza lasciarsi strumentalizzare da schieramenti politici.