Ad accorgersi di quanto accadeva parenti e compagni di squadra e la madre soprattutto che ha deciso di portare il coniuge in tribunale. Come riporta il Gazzettino, il tribunale ha tolto però la patria potestà ad entrambi i genitori e il ragazzino è stato affidato ai servizi sociali.
L’uomo, di Treviso, è stato rinviato a giudizio e, comparso davanti al gip Silvio Maras, ha chiesto di patteggiare la pena di due anni di reclusione. Su questa storia ha voluto spendere una parola anche il premier Matteo Renzi, in visita a una scuola trevigiana appena mercoledì scorso: “Ci penso e ci ripenso”, ha scritto il premier nella sua newsletter, “e mi domando cosa possa scattare nella testa di un uomo per arrivare a una simile follia. Distruggere la libertà di un figlio per inseguire un proprio sogno è l’atto di egoismo più grande immaginabile”.
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