In questo inizio 2024 la parola pace ha continuato a risuonare con forza come richiesta pressante e urgente, come urlo di dolore nei confronti dei tanti lancinanti conflitti che segnano il nostro tempo.
Più volte è intervenuto Papa Francesco la cui profezia sulla terza guerra mondiale a pezzi è purtroppo sempre più attuale.
Ricordiamo che in occasione della 57° Giornata Mondiale Papa Francesco ha indirizzato a tutti un messaggio dal titolo Intelligenza Artificiale e pace e che il punto 7 del messaggio è interamente dedicato al ruolo dell’educazione e del mondo della cultura: Ne riporto una parte:
Lo sviluppo di una tecnologia che rispetti e serva la dignità umana ha chiare implicazioni per le istituzioni educative e per il mondo della cultura. Moltiplicando le possibilità di comunicazione, le tecnologie digitali hanno permesso di incontrarsi in modi nuovi. Tuttavia, rimane la necessità di una riflessione continua sul tipo di relazioni a cui ci stanno indirizzando. I giovani stanno crescendo in ambienti culturali pervasi dalla tecnologia e questo non può non mettere in discussione i metodi di insegnamento e formazione. L’educazione all’uso di forme di intelligenza artificiale dovrebbe mirare soprattutto a promuovere il pensiero critico. È necessario che gli utenti di ogni età, ma soprattutto i giovani, sviluppino una capacità di discernimento nell’uso di dati e contenuti raccolti sul web o prodotti da sistemi di intelligenza artificiale. […] La formazione all’uso dei nuovi strumenti di comunicazione dovrebbe tenere conto non solo della disinformazione, delle fake news, ma anche dell’inquietante recrudescenza di «paure ancestrali […] che hanno saputo nascondersi e potenziarsi dietro nuove tecnologie». Purtroppo, ancora una volta ci troviamo a dover combattere “la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare muri per impedire l’incontro con altre culture, con altra gente” e lo sviluppo di una coesistenza pacifica e fraterna.
Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha riservato, nel messaggio di fine 2023, un posto centrale alla pace indicando anche con chiarezza i passaggi necessari per contrastare la logica di guerra. Eccoli:
Quali allora le vie da percorrere? Anche in questo caso Mattarella è chiarissimo: per conseguire la pace non è sufficiente far tacere le armi. Costruirla significa, prima di tutto, educare alla pace.
Ed educare alla pace significa molte concretissime azioni che Coltivino la cultura nel sentimento delle nuove generazioni. Nei gesti della vita di ogni giorno. Nel linguaggio che si adopera. Dipende, anche, da ciascuno di noi. Pace, nel senso di vivere bene insieme. Rispettandosi, riconoscendo le ragioni dell’altro. Consapevoli che la libertà degli altri completa la nostra libertà. Vediamo, e incontriamo, la violenza anche nella vita quotidiana. Anche nel nostro Paese. Quando prevale la ricerca, il culto della conflittualità. Piuttosto che il valore di quanto vi è in comune; sviluppando confronto e dialogo.
Compito che riguarda tutti perché tutti siamo chiamati ad educarci alla pace sviluppando dialogo e confronto e non il culto della conflittualità. Tutti, insomma, siamo chiamati ad educare alla pace dando il buon esempio: perché la pace non è buonismo ma azione concreta di giustizia e diritti. Se vuoi la pace costruisci la pace.
E’ a questi temi che è dedicato il quarto appuntamento del percorso di Educazione Civica in diretta realizzato dalla Tecnica della scuola.
Dalle 11.00 alle 12.00 due esperti, Flavio Lotti (Direttore del Coordinamento Nazionale Enti locali per la pace e i diritti umani e della Rete delle scuole di Pace) e Elena L. Pasquini (Giornalista, esperta di interventi umanitari e conflitti, cooperazione internazionale e sviluppo, autrice del volume La meccanica della pace).
Le classi che volessero partecipare all’iniziativa, con esperienze didattiche particolarmente significative effettuate negli istituti, su uno dei temi delle sette puntate, e verificare la possibilità di realizzare un servizio da trasmettere nel corso della trasmissione, possono mandare una mail a info@tecnicadellascuola.it, indicando un numero di telefono utile per poter essere ricontattati.
Le classi, invece, che desiderano proporsi per partecipare in studio (o in collegamento video) ad una delle dirette, interagendo con gli ospiti, possono contattare la redazione, inviando una mail a info@tecnicadellascuola.it, inserendo i dati utili (istituto, classe interessata, docente referente e recapito telefonico). La disponibilità per la partecipazione alla diretta è limitata al raggiungimento dei posti possibili.
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