Come rendere l’ora di lezione un momento capace di attivare gli studenti con tutte le loro risorse, di motivarli all’apprendimento e alla costruzione di conoscenze effettivamente ancorate a quanto già sanno (apprendimento significativo)? E come farlo utilizzando al meglio il limitato tempo disponibile? Quanto spiegare? Con quale linguaggio o livello di ricorsività e ridondanza? Come introdurre al meglio, in base alle caratteristiche degli alunni, oltre a quelli espositivi, momenti laboratoriali, cooperativi, simulativi, esercitativi, ludici, riflessivi, valutativi o di vero e proprio apprendimento situato? E come utilizzare la potentissima dimensione emotiva in tutto questo?
Sono quesiti dai quali occorre partire se si vuole fare dell’ora di lezione uno strumento che faciliti effettivamente il processo di apprendimento degli alunni e che susciti il più possibile in loro la passione per la conoscenza e la crescita personale.
Su questi argomenti il corso Costruire una lezione efficace, a cura di Giovanni Morello, in programma dal 19 aprile.
Un percorso dedicato agli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado.
a) Il rapporto fra la spiegazione e la dimensione attiva dell’apprendimento da parte degli alunni. Quanto spiegare?
b) Gli aspetti della lezione che, secondo le evidenze scientifiche, possono avere un maggiore impatto positivo sull’apprendimento degli studenti.
c) La lezione e l’aggancio alle conoscenze precedenti degli alunni.
d) La diversificazione dei linguaggi, degli strumenti e delle metodologie in funzione della personalizzazione dell’insegnamento rispetto alle costitutive differenze fra gli alunni.
e) Momenti di apprendimento situato nella lezione, per lo sviluppo delle competenze.
f) Attività laboratoriali, esercitative, ludiche, simulative, cooperative, valutative all’interno della lezione.
g) La lezione e lo sviluppo delle competenze emotive negli alunni.
h) La lezione all’interno di UD o UDA.
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