Home Attualità Cottarelli: “È tempo di una nuova spending review…”

Cottarelli: “È tempo di una nuova spending review…”

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Secondo Carlo Cottarelli, il famoso economista oggi deputato Pd, Quota 100 ha comportato un aumento di spesa che porterà ad avere meno soldi per istruzione e giovani perché serviranno per pagare le pensioni e a un aumento delle tasse. 

“La riforma Fornero avrà avuto tanti difetti ma metteva un freno più forte alla crescita delle pensioni. Quota 100 ha comportato un aumento di spesa, dopodiché di fronte all’evidenza dei limiti che esistevano alla spesa si è introdotta quota 102, poi quota 103… Se il trend continuerà i soldi che potrebbero andare nella pubblica istruzione, per esempio, andranno per pagare le pensioni. Quindi per i giovani ci saranno meno soldi, oppure si dovranno imporre più tasse. Ma questa tendenza non è una cattiveria dovuta alla Fornero o altro. Riflette il cambiamento demografico e il fatto che il numero di quelli che sono in età da lavoro rispetto al numero di persone che hanno superato quell’età si va riducendo. E si ridurrà sempre di più, perché si fanno sempre meno figli”.

Infatti, dice Cottarelli nel corso di una intervista a Mowmag, all’estero per fare aumentare il tasso di fertilità si sono adottate due strategie: asili nido gratis e congedi parentali molto generosi. Alcuni paesi come la Germania sono risaliti a 1.5/1.6, la Svezia non è mai scesa a livello a cui siamo arrivati noi.

In ogni caso, sostiene l’economista, per sapere dove trovare le risorse per sanità, istruzione pensioni e welfare  “serve fare una spending review, e l’ultima l’ho fatta io nel 2013. Sarebbe tempo di rivisitare la cosa, perché non è facile capire dove andare a tagliare, perché anche nella sanità ci possono essere sprechi, le risorse da investire nella sanità possono essere trovate rivedendo l’efficienza della spesa sanitaria, e lo stesso vale per tutti i settori. Non viene impostata in modo regolare un’azione di revisione della spesa. Infatti negli altri paesi si fa ogni due o tre anni, e lo si fa non per tagliare la spesa ma per renderla più efficiente”.