Carlo Cottarelli, economista, conosciutissimo per avere dieci anni fa indossato i panni del curatore della spending review, è chiaro nel sostenere non ci sarà alcuna revisione della spesa, perché “Una revisione della spesa senza colpire nessuno è impossibile, puoi solo cercare di minimizzare l’impatto”.
Ma non solo, ci sarebbe pure la resistenza da parte della burocrazia, considerato che un taglio di spesa di 50 miliardi nessuno la vorrebbe e “l’opinione pubblica non è pronta ad accettarla”.
Fra l’altro, fa notare Cottarelli nel corso di una intervista alla Stampa, recuperare tre miliardi dai ministeri, come minaccia Giorgetti, è impossibile, perché “A pochi giorni dalla presentazione della legge di Bilancio, non c’è il tempo per una spending review”, per cui, precisa Cotarelli, “non c’è molta scelta. All’ultimo momento non ci si può che ridurre a tagli lineari”.
Infatti, “la spesa pubblica è composta sostanzialmente da tre voci: gli stipendi, l’acquisto di beni e servizi, e i soldi che lo Stato trasferisce a famiglie e imprese a vario titolo. Ora, la spesa per stipendi non la puoi manovrare, anzi dovrai aggiungere soldi per i rinnovi salariali, considerato che il livello dei salari pubblici è al minimo storico rispetto a quelli privati”, per cui “l’unica cosa che puoi fare è comprare meno. Ma, anche qui, senza riforme strutturali, rischi di intaccare i servizi ai cittadini. E dunque bisogna decidere cosa e a chi tagliare e “siccome -precisa l’economista- dentro ogni ministero la spesa pubblica è sempre composta da quelle tre voci, dire che taglierai a loro è solo un modo per scaricare il problema a qualcun altro. Così come dirlo a Comuni e Regioni”, le quali a loro volto sono costretti ad aumentare le tasse comunali e regionali. “È un gioco che è stato fatto spesso in passato”.
Fra l’altro, secondo Cottarelli, la cifra di tre miliardi da recuperare dai ministeri è poca “rispetto a 1.000 miliardi di euro di spesa pubblica. Ma, per raggiungerla, senza aver fatto riforme strutturali, costringi i ministeri a erogare meno servizi”.
Inoltre poco o nulla è fatto per recuperare dall’evasione fiscale, considerato pure che “l’ennesimo condono del governo non sono sicuro sia un buon segnale” per contrastare l’evasione.
Sulla manovra di Governo, ancora però non del tutto ufficiale, Cottarelli non si pronuncia: “Aspetto di leggere il testo definitivo”.