Come annunciato, dopo il governatore della Puglia, anche il presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, conferma le lezioni a distanza: dal 6 al 14 novembre continua, quindi, la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole, da quella dell’Infanzia alle superiori, tranne per gli alunni disabili.
Con l’ordinanza n. 89 in arrivo, che conferma del blocco della mobilità interprovinciale, la Regione intende introdurre ulteriori misure di prevenzione e contenimento dell’epidemia da Covid-19. E viene ribadita la fascia oraria (tra le 6 e le 8,30) in cui è consentita la pratica dello jogging.
L’Unità di Crisi della Campania spiega che l’ordinanza conferma, in relazione al nuovo Dpcm, le misure adottate nelle settimane scorse sull’attività scolastica e sulla mobilità.
Intanto, continuano le polemiche per la decisione del governo, attraverso il Dpcm approvato nella notte tra lunedì e martedì, di porre la Campania nella ‘zona arancione’.
Nel giorno dell’ennesimo record di contagiati (34.505), a fronte di 219.884 tamponi, con ben 445 deceduti (mai così tante vittime dal 2 maggio), in Campania si registra un numero impressionante di positivi: oltre 4 mila.
A fronte di un andamento sempre peggiore, il governatore Vincenzo De Luca, continua a chiedere il lockdown.
Secondo l’infettivologo Gianni Rezza, però, l’indice di trasmissibilità Rt “in Campania è più basso rispetto a quello della Lombardia o della Calabria. Ciò significa che la trasmissione, molto aumentata nelle scorse settimane, si è stabilizzata anche se il numero dei casi è alto”.
Nella pratica, però, le cose sono ben diverse. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, dice che “gli ospedali a Napoli, ed in Campania, sono al collasso”.
Mentre De Luca, in contrasto con lo stesso de Magistris, insiste: le scuole resteranno chiuse e a chiudere, questa la sua richiesta ai sindaci, saranno anche le aree dei Lungomare e parte dei centri storici durante il weekend.
De Magistris ribatte: “O la Regione Campania non fornisce dati reali ed attuali al Ministero della salute, oppure la sanità in Campania è andata in tilt nonostante siamo al livello giallo, il più basso di rischio tra le Regioni in Italia. Siamo sconcertati e preoccupati. Abbiamo il diritto di capire e di ricevere dal Governo informazioni precise”.
De Luca, dal canto suo, ribatte: “Non possiamo tollerare che ci siano, in questa situazione, migliaia di persone che vanno a passeggio come se niente fosse”.
Per il governatore “si rischia ora un paradosso: che chi è in zona rossa o arancione fra un mese riapre tutte le attività, avendo frenato il contagio; e chi oggi chiude gli occhi, dovrà bloccare tutto nel periodo natalizio”. Ecco perché di scuola in presenza non se ne parla.
Anche in Puglia l’attività scolastica prosegue in remoto. I sindaci dell’Area metropolitana di Bari non ci stanno: si sono riuniti e il 6 novembre chiederanno un incontro urgente al governatore Michele Emiliano per chiedere ulteriori chiarimenti e un confronto.
Sono emerse, sempre dai primi cittadini, perplessità sull’ordinanza regionale che sospende ancora le lezioni in presenza in tutte le scuole, nonostante da domani entri in vigore il nuovo Dpcm che lascia aperte le scuole primarie e secondarie di primo grado introducendo solo per le zone ‘rosse’ la DaD a partire dalla seconda media.
Contro le decisioni di Emiliano e De Luca si sono mossi gli esponenti M5S in commissione Istruzione al Senato: “Chiediamo al presidente Nencini di convocare davanti alla commissione Istruzione del Senato i presidenti di Puglia e Campania, Emiliano e De Luca. Le decisioni che hanno preso sulla chiusura delle scuole confliggono con il contenuto dell’ultimo dpcm e devono renderne conto”.
“La Campania – scrivono i senatori ‘grillini’ – è inserita tra le regioni in fascia gialla ma si appresta a confermare la sospensione della didattica in presenza in tutte le scuole. La Puglia invece è inserita tra quelle in fascia arancione, eppure ha confermato la chiusura di tutte le scuole, nonostante nelle zone rosse gli studenti tengano le lezioni in presenza fino alla prima media. Una disparità inaccettabile. Da De Luca, che ha già chiuso le scuole il 16 ottobre, e da Emiliano, vorremmo sapere i dati sui contagi nella popolazione suddivisi per fascia di età nel mese di ottobre. Le loro decisioni gettano le famiglie nel caos e rappresentano l’ennesimo scaricabarile delle regioni ai danni del governo”.
I senatori del M5S sostengono che il presidente Emiliano la scorsa “estate ha tenuto aperte le discoteche: oggi conferma la chiusura delle scuole e se ne lava le mani ributtando la palla nel campo del governo, che a suo dire potrebbe impugnare la sua ordinanza. Insomma: il caos”.
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