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Covid: 40mila docenti contagiati al I ciclo, 13mila al II. La DaD protegge gli insegnanti?

Il nuovo documento dell’ISS “Indicazioni per la prevenzione e il controllo delle infezioni da SARS-CoV-2 in ambito scolastico (a.s. 2021-2022)” cita un dato particolarmente significativo sull’andamento del contagio nelle scuole nel corso del passato anno scolastico. Tra il 19 settembre 2020 e il 19 giugno 2021 quanto è venuto fuori dal monitoraggio periodico è che i docenti del primo ciclo positivi al Covid sono risultati essere 40,7 mila, a fronte di poco più di 13 mila del secondo ciclo. La scuola superiore, quindi, ha avuto un terzo dei contagi della scuola elementare e media.

La domanda che sorge spontanea è: la DaD potrebbe avere influito sui dati dei contagi in termini di protezione del personale docente? Verrebbe di rispondere . Ma facciamo qualche calcolo per ridimensionare questa affermazione.

SCARICA IL DOCUMENTO ISS SULLA PREVENZIONE DA COVID A SCUOLA

Considerando che la scuola del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) faccia capo a circa 480 mila docenti (283 mila della scuola primaria e 198 mila della secondaria di primo grado, secondo i dati Istat 2019) e che quella del secondo ciclo (scuola superiore) faccia capo a circa 300 mila docenti, il dato dei contagi viene smorzato.

In altre parole, i contagi alle scuole superiori (così come le quarantene) sono per lo più un terzo dei contagi riscontrati tra elementari e medie, tuttavia i docenti complessivamente, sono all’incirca un terzo in meno, ecco che i dati vanno a compensarsi in qualche modo. Meno docenti, meno contagi; più docenti più contagi. In proporzione, in numero simile, semmai con un maggiore peso dei contagi alle superiori. Nessun effetto DaD evidente, quindi.

Un dato piuttosto sorprendente e degno di riflessione, in quanto non solo sul fronte didattico la DaD ha prodotto conseguenze drammatiche legate alla recessione degli apprendimenti, ma anche dal punto di vista strettamente sanitario non le si possono attribuire grandi meriti. La popolazione scolastica, insomma, non sarebbe stata particolarmente protetta dalla didattica a distanza. Una ragione in più, quest’anno scolastico, per pretendere che la scuola si faccia in presenza.

Quarantena

Quanto al personale posto in quarantena, i numeri sono chiaramente molto più elevati rispetto a quelli dei contagi, ma riflettono in un certo qual modo le stesse proporzioni: in particolare il personale docente sfiora le 170 mila unità nel primo ciclo e le 54 mila unità nel II ciclo. Sempre un terzo in meno, circa, le quarantene effettuate nel secondo ciclo rispetto a quelle del primo. Analoghe, dunque, le conclusioni che possiamo trarre in questo caso: laddove vi sono più docenti vi sono anche più quarantene, senza grandi differenze tra i gradi di scuola e quindi senza evidenti variabili legate alla DaD.

I dati degli studenti

In tema di alunni, si legge nel documento: sono stati, invece, poco più di 140 mila gli studenti del primo ciclo e circa 76 mila quelli del secondo ciclo per i quali è stata accertata la positività al COVID19; e circa 1,4 milioni per il primo ciclo e 460 mila per il secondo ciclo che sono stati posti in quarantena.

Carla Virzì

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