Il Consiglio di Stato è interventuo con una ordinanza di oggi, 27 novembre, in merito al ricorso proposto da alcuni genitori nei confronti delle misure anti Covid previste nelle seguenti norme:
Per la Sezione, in considerazione della situazione epidemiologica, non deve essere sospesa la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni scolastiche per l’anno scolastico 2020/2021, prevista dai suddetti decreti, quali:
Per il Consiglio di Stato, dunque, non è condivisibile l’assunto della mancanza di presupposti epidemiologici di una gravità e diffusività tale da poter creare allarme nella popolazione scolastica.
La fase di attuale recrudescenza della diffusione epidemiologica depone oggettivamente in senso opposto rispetto a quanto prospettato dagli appellanti e verosimilmente il contenimento del contagio entro una certa soglia è causalmente da ricollegare proprio alle misure di prevenzione adottate, comprese quelle applicate in ambito scolastico.
Infine, sempore secondo i Giudici, non è ravvisabile, la violazione dei precetti costituzionali in materia di libertà personale e di diritto all’istruzione, stante la doverosa applicazione del principio di precauzione, nonché di prevalenza del diritto alla salute, ove gli interventi di prevenzione siano scientificamente supportati e limitati allo stretto indispensabili per il raggiungimento dell’obiettivo.
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