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Covid a scuola, Il Tempo: Azzolina ha nascosto i dati dei contagi, grave la sua responsabilità sulla seconda ondata

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March 13, 2025

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In un articolo dai toni molto forti nei confronti di Lucia Azzolina e di tutto il Governo Conte, Franco Bechis su “Il Tempo” accusa la Ministra dell’Istruzione di aver nascosto i dati dei contagi nelle scuole.

Il tutto nasce dalle informazioni diffuse da Wired, di cui abbiamo già parlato, di rielaborazione dei dati ricevuti, dopo richiesta di accesso generalizzato (FOIA), direttamente dal MI. Si trattava dei dati trasmessi al Ministero dai dirigenti scolastici tramite l’apposita rilevazione settimanale.

La situazione rilevata al 31 ottobre parlava di circa 65.000 (per l’esattezza 64.980) positivi segnalati da poco più di un terzo delle istituzioni scolastiche italiane.

È a questi dati che “Il Tempo” si riferisce, accusando la Ministra di non averli divulgati a chi di dovere, tanto che anche il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, interrogato in Commissione Cultura alla Camera, ha dichiarato di non esserne a conoscenza.

Quel ministro – scrive il giornalista – ha una responsabilità gravissima sulla seconda ondata di contagi italiani, e bisognerebbe capire se oltre alla incapacità evidente di fare il suo mestiere ci sia stata anche una drammatica malafede nel nascondere questi dati. Ma dallo stesso Miozzo abbiamo saputo che il Cts è privo di qualsiasi tipo di dati, ogni tanto manda loro infatti delle pubblicazioni l’Istituto superiore della Sanità e qualche altro audito ne invia altri”.

Non mancano infine le forti critiche all’operato del premier: “L’altra sera – continua Franco Bechis – in questo scaricare proprie responsabilità sul popolo inerme, Conte ha toccato una vetta sostenendo che i contagi a scuola (che fino a quel momento aveva negato) erano dovuti non certo a lui, alla Azzolina o al ministro dei Trasporti Paola De Micheli che avevano varato protocolli inappuntabili e sicurissimi, ma agli studenti che quando suona la campanella escono insieme e si salutano in assembramento davanti a scuola”.