Lunedì 14 marzo è una data importante per le scuole della Francia: la riduzione di casi Covid (ma non negli ultimi giorni) ha infatti indotto il Governo transalpino a cancellare sia l’obbligo della mascherina negli istituti scolastici che quello del Green pass per accedervi.
La decisione fa seguito a quella, di inizio febbraio, di togliere le mascherine obbligatorie all’aperto. Dal 14 marzo, oltre che nelle scuole, cadrà l’obbligo della mascherina anche nei cinema, teatri, ristoranti, negozi e supermercati.
La protezione del volto rimarrà invece obbligatoria sui trasporti pubblici e negli ospedali. Il ministero dell’Educazione raccomanda poi la mascherina ai “casi contatto, all’interno, fino a 7 giorni dopo la dichiarazione del caso” originario.
Il Green pass potrà invece essere imposto ai dipendenti dai datori di lavoro.
La decisione di eliminare la mascherina e parzialmente l’obbligo vaccinale per i lavoratori ha destato delle polemiche: in Francia, infatti, la media di positività al Covid degli ultimi sette giorni è stata di 65.250 casi, contro i 50.646 di una settimana fa, anche se non sembra vi siano stati effetti sui servizi di rianimazione negli ospedali.
E in Italia? Come abbiamo avuto modo già di scrivere, il nostro Paese ha assunto una linea decisamente più cauta. Eppure, i dati sono confortanti: l’ultimo monitoraggio settimanale del ministero dell’Istruzione, del periodo 28 febbraio-5 marzo, ha riscontrato il 97,5% degli alunni e docenti presenti in classe.
Se a fine mese in Italia cesserà lo stato di emergenza, per la scuola non dovrebbe infatti cambiare molto: l’obbligo vaccinale per gli insegnanti e il personale Ata, ad esempio, rimarrà in vigore sino ad inizio estate (mentre i diretti interessati preferirebbero che si cancellasse dal 1° aprile, come pure alcune associazioni o sindacati, come l’Anief).
Anche l’imposizione delle mascherine dovrebbe essere confermata sino alla fine dell’anno scolastico.
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