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Covid a scuola in Slovenia, allarme contagi: obbligatorio tampone o vaccino per prof e personale

Il piccolo paese dei Balcani occidentali ha riaperto i propri plessi il 6 settembre, permettendo al personale scolastico ed agli insegnati di scuole ed università pubbliche e private di riprendere servizio, senza l’abbandono delle consuete norme anti-contagio. Gli studenti, successivamente a due anni di didattica mista, rientrano in presenza a livello definitivo. Il Ministero della Salute, in cooperativa con il rispettivo dell’Istruzione pubblica, vara norme di contenimento e tracciamento obbligatorio per i positivi al Sars – CoV – 2, disponendo la quarantena di classi o istituti, quando necessario. Previsto dal primo settembre l’obbligo di tampone o vaccino per insegnanti e personale scolastico.

La capitale barocca Lubiana si riempie di studenti, insegnanti e lavoratori. I nodi di trasporto, così come bus, treni e caffetterie tornano gremiti di gente già il 5 settembre, giorno che precede il definitivo rientro. Il Ministero della Salute in carica riconferma le consuete regole di contenimento del contagio, tra cui l’obbligatorietà di indossare la mascherina a protezione delle vie aeree, il distanziamento interpersonale e la frequente – non obbligatoria ma fortemente consigliata – disinfezione delle mani con soluzione idroalcolica, sita in tutte le aree comuni dei plessi scolastici, tra cui aule, corridoi, servizi. iniziano ad allarmare i plessi i primi studenti ed insegnanti positivi all’infezione da Sars – CoV – 2; disposte le prime quarantene preventive per contatti stretti, i primi isolamenti fiduciari per le prime positività al COVID-19 e le conseguenti chiusure dei plessi. Si ipotizza, al fine di rendere sicura l’erogazione della didattica, di sottoporre frequentemente studenti, insegnanti e personale scolastico a tamponi antigienici salivari o vaccinazione con le terapie attualmente in circolazione. 

Le norme per un rientro a scuola sicuro in Slovenia. Tamponi ai bambini ogni domenica

Dal 1° settembre gli studenti, per effettuare uno screening preventivo, dovranno sottoporsi a tampone salivare ogni giorno festivo che precede le lezioni, in modo tale da evitare quarantene indesiderate e tornare in didattica a distanza. A tal proposito, Sergio Crasnich, consulente pedagogico per le scuole con lingua di insegnamento italiano in Slovenia, ha fatto presente ai microfoni del TGR Friuli-Venezia Giulia che “non c’è l’obbligo vaccinale ma c’è ovviamente una forte raccomandazione da parte del Ministero e dell’Istituto nazionale per la salute pubblica a vaccinarsi, comunque la normativa e abbastanza simile a quella italiana, cioè i docenti devono disporre o di vaccinazione o di tampone negativo o essere guariti dal Covid, i tamponi sono somministrati su base settimanale e sono gratuiti e i risultati vengono inviati alle scuole che hanno l’evidenza della situazione di tutto il personale”. 

Quanto alla particolarità dei test salivari gratuiti e all’invito a utilizzarli di domenica Crasnich aggiunge: “i test salivari gratuiti sono stati introdotti e sono disponibili nelle farmacie per tutti gli alunni delle scuole a partire dai 12 anni, l’idea è di attuare un monitoraggio all’inizio di ogni settimana l’esito dovrebbe essere comunicato alle scuole che a loro volta dovrebbero inoltrare la comunicazione di eventuali positività all’Istituto per la salute pubblica che a piramide dovrebbe avvisare i contatti dell’alunno e disporre le eventuali quarantene”. 

La campagna vaccinale nel paese balcanico

Per quanto riguarda la campagna vaccinale Crasnich rimarca che: “la situazione è meno incoraggiante rispetto a quella italiana, la popolazione ha reagito con meno trasporto, la media e intorno al 43%, le fasce di età più anziane hanno potuto beneficiare di un inizio anteriore della campagna vaccinale, le persone oltre i 50 e 60 anni immunizzate risultano intorno al 60%, la vaccinazione è stata estesa anche ai giovani a partire dai 12 anni ma i dati sono ancora piuttosto bassi, finora appena il 4% di loro si è vaccinato”. 

Per l’appunto, solo un milione di cittadini sloveni ha completato interamente il ciclo vaccinale con doppia dose, corrispondente al 47,8 % della popolazione. Il Ministero della Salute ipotizza nuove disposizioni ed ha già introdotto l’obbligo di presentare il certificato vaccinale o l’attestazione di tampone negativo per i dipendenti pubblici. I test COVID sono offerti gratuitamente per studenti e lavoratori pubblici e privati. 

Andrea Maggi

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