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Covid, alunni e docenti a lezione in mezzo alla corrente d’aria. Giuliani: finestre e porte aperte per garantire il ricambio d’aria – AUDIO

“I contagi tornano a salire e gli italiani sono preoccupati per i loro figli: perché in un anno e mezzo nelle nostre classi non si è fatto nulla ed ora il distanziamento fisico obbligatorio di almeno un metro è venuto meno. Anche il ricambio d’aria meccanico, più volte indicato come fondamentale dai virologi, non si è mai realizzato. La realtà è che i nostri alunni con i loro insegnanti si ritrovano a fare la lezione in mezzo alla corrente d’aria, con la ventilazione che si garantisce aprendo contemporaneamente le finestre e la porta della classe”. A dirlo è stato il nostro direttore Alessandro Giuliani, a colloquio con Radio Cusano Campus nel corso dell’ultima puntata “L’angolo del direttore”.

L’aria in classe si ricambia in modo naturale, ma…

“Sembra una cosa paradossale, ma purtroppo è vero, perché il fatto che l’aria si ricambi a scuola in questo modo lo sperimentiamo tutti i giorni. È una contraddizione, dal momento che gli alunni, come tutti i bambini, sono particolarmente esposti al Covid, perché non vaccinati” e a poco serve avere “un docente vaccinato se poi 25 anche 30 alunni in una classe non lo sono”.

La scuola, quindi, comporta rischi di contagio, come tutti i luoghi chiusi. Oltretutto, ha continuato Giuliani, “questi alunni sono tra l’altro non distanziati e con le finestre che in giornate fredde, come quelle di questi giorni, non possono essere sempre aperte perché non si può assistere alle lezioni con 8 gradi di temperatura”. Quindi, in questo stato la prevenzione dal Covid non può effettuarsi al meglio.

“Ricciardi è coerente con sé stesso”

Il nostro direttore ha questo proposito ricordato le parole di Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministero della Salute, secondo il quale “occorre avere maggiore attenzione per le scuole perché in questo momento sono il punto debole“.

Ricciardi ha detto Giuliani, “è coerente con se stesso evidenziando la contraddizione dovuta all’incredibile disposizione del mancato distanziamento comunque in presenza di una pandemia e di scuole dove continuiamo ad avere anche 25 bambini all’interno di un’aula di 40 metri quadrati”.

La sicurezza passa per il rispetto delle regole

Il nostro direttore responsabile ha aggiunto che “la scuola è sostanzialmente sicura grazie a tutti i provvedimenti che vengono presi all’interno della scuola stessa, come il quotidiano e rispettoso dovere degli insegnanti e di tutto il personale scolastico nell’eseguire le regole di indossare sempre la mascherina: ci sono moltissime scuole anche dove si continua misurare la temperatura, si tengono appunto aperte le finestre aperte e si fanno i turni per andare al bagno una alla volta”.

Il rammarico

“Certo – ha concluso Giuliani – si poteva e doveva fare molto molto molto di più: le istituzioni e il Governo hanno fatto altre scelte. Speriamo solo che adesso che non si arrivi di nuovo alla situazione dell’anno scorso, quando soprattutto alle superiori tanti e tanti mesi sono stati passati in DaD, con tutti i problemi di isolamenti degli alunni Bes, Dsa e soprattutto disabili”.

Redazione

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