Poco più di un mese, pure ad orario ridotto. Tanto è durata in Lombardia la didattica in presenza in questo scorcio di inizio anno scolastico: alla fine del terzo giorno consecutivo di record di casi di Covid-19, la regione dove alla fine dell’inverno scorso il contagio si è sviluppato in modo più pesante, decide di porre un primo importante freno all’eccesso di alunni nelle scuole secondarie di secondo grado. Una ordinanza della Regione Lombardia del 16 ottobre, firmata dal presidente Attilio Fontana, prevede che assieme alle istituzioni formative professionali secondarie di secondo grado, le scuole superiori debbano organizzare le attività didattiche con modalità a distanza alternate ad attività in presenza.
“I lombardi possono essere meno preoccupati ma devono essere attenti alle misure altrimenti c’è il rischio che l’epidemia degeneri”, ha detto il governatore Fontana.
Le uniche lezioni che bisognerà necessariamente svolgere a scuola saranno quelle delle attività di laboratorio: per il resto, dunque, gli studenti si recheranno a scuola solo per alcuni giorni della settimana e probabilmente anche in orari diversificati. In questo modo, le istituzioni intendono così evitare affollamenti sui mezzi pubblici, che nelle ore di punta coinvolge anche una percentuale importante di studenti.
Anche alle Università, nel rispetto della specifica autonomia, la regione Lombardia ha raccomandato di organizzare le proprie attività, al fine di promuovere il più possibile la didattica a distanza: l’unica eccezione sarà quella delle matricole e degli specializzandi.
La disposizione per scuole ed Università non è di certo l’unica contenente nell’ordinanza del sindaco: anche bar e ristoranti dovranno essere chiusi dalle ore 24 del 17 ottobre in Lombardia. Inoltre, la regione ha dichiarato guerra alla movida serale: al bando le bevande su suolo pubblico dopo le ore 18; per bar e ristoranti, dopo le ore 18 il consumo di alimenti e bevande sarà consentito esclusivamente ai tavoli. Inoltre saranno messi in campo più controlli.
L’ordinanza contiene poi lo stop di tutte le competizioni sportive dilettantistiche di carattere regionale che prevedono il contatto fisico, comprese quelle dei settori giovanili anche di allenamento, oltre che la chiusura delle sale gioco, sale scommesse e bingo. La Regione Lombardia, in accordo con i sindaci, chiederà al governo anche un aumento della quota di smartworking per tutte le attività dove è possibile metterlo in campo.
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