Il numero degli italiani infettati dal Covid-19 torna ai livelli di aprile: ben 4.458 nuovi casi con 22 persone decedute, rispetto al giorno prima, quando già impressionava la quantità di nuovi contagiati (3.678). La novità, rispetto alla scorsa primavera, è che non vi sono regioni senza casi di Coronavirus. È inoltre indicativo che nelle ultime 24 ore siano stati effettuati 128.098 tamponi, quasi 3 mila in più rispetto al giorno prima, quando furono 125.314. Anche dinanzi a questi preoccupanti numeri, tuttavia, il Governo non intende bloccare i concorsi pubblici.
“La tutela della salute ha la priorità assoluta, ma i concorsi pubblici devono e possono andare avanti”, ha scritto su Facebook la ministra della Pubblica Amministrazione, Fabiana Dadone.
Disco rosso, quindi, per il Pd, i sindacati e molti degli stessi candidati che nei giorni scorsi hanno chiesto con convinzione uno slittamento della data delle prove.
La titolare delle Funzione Pubblica sostiene che per lo svolgimento delle prove in presenza si attueranno “procedure snelle e totalmente digitalizzate, prove con strumenti informatici, utilizzo di sedi decentrate per evitare assembramenti”.
Per questi motivi, aggiunge Dadone, “abbiamo tutti i mezzi per portare avanti il reclutamento in piena sicurezza, proprio come si farà per il concorso straordinario della scuola” con 32 mila posti da assegnare. Sono confermate, quindi le prove di svolgimento dei cinque quesiti risposta aperte (più uno sulla lingua straniera) già fissate, con tanto di sedi in individuate, nel periodo che va dal 22 ottobre alla prima decade di novembre.
La ministra Dadone ha chiarito che “non si tratta soltanto di integrare gli organici dopo anni di blocco del turnover”, ma “soprattutto di immettere quelle competenze e quei profili innovativi che porteranno la Pa nel futuro, ben oltre la pandemia. Saperi tecnici, know how digitale, le lingue straniere, le soft e le life skill: è dalla scommessa sul personale che passa inevitabilmente il cammino verso una macchina dello Stato più orientata alla soddisfazione del cittadino”.
“Teniamo duro”, perché “il Governo sta calibrando le misure che servono per rispondere alla recrudescenza del virus. Ne usciremo diversi, il futuro sarà diverso, ma tocca a noi plasmarlo. E noi – conclude la titolare del dicastero della P.A. – abbiamo già iniziato a farlo”.
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