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Covid, c’è un vaccino col 90% di efficacia: appena pronto lo faranno anziani e malati, poi docenti, medici e militari

La produzione celere di un vaccino anti-Covid, in grado di proteggere dal contagio del virus, è stato uno dei primi obiettivi posti dal nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Non è probabilmente un caso se a poche ore di distanza dalla sua elezione Anthony Fauci, il super esperto americano in malattie infettive, ha dichiarato che l’efficacia del vaccino, messa a punto dalla casa farmaceutica americana Pfizer e da quella tedesca BioNTech è “straordinaria”, con un’efficacia addirittura del 90 per cento: l’efficacia riguarda la fase 3 della sperimentazione, che è ancora in corso.

La Biontech tedesca ha confermato l’annuncio della Pfizer, annunciando in una pubblicazione di voler chiedere l’autorizzazione per la produzione, insieme alla stessa Pfizer, la settimana prossima all’ente FDA americano.

C’è ottimismo

Sulla possibilità di arrivare al vaccino per tutti – in Italia se ne parla dall’inizio dell’estate – c’è ottimismo.

“Allo stato attuale – ha detto il ministro Esteri tedesco Jens Spahn – è probabile che si possa arrivare velocemente come mai prima nella storia dell’umanità a un vaccino contro un nuovo virus. Possiamo essere ottimisti”, ha aggiunto.

La notizia ha fatto il giro del mondo. E le borse hanno reagito in modo euforico. Anche il presidente uscente Donald Trump, su Twitter, ha commentato l’annuncio di Pfizer scrivendo: “La Borsa va su, il vaccino arriverà presto. Report sull’efficacia al 90%. Grande notizia!”.

La Germania si muoverà per tutta l’Ue

“Vogliamo agire in modo europeo e non seguendo una linea nazionale”, ha dichiarato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, in conferenza stampa a Berlino.

“Si deve arrivare a un vaccino volontario”, ha anche ribadito Spahn. “Alla domanda su quali quantità di dosi e da quando saranno a disposizione non possiamo ancora rispondere”, ha aggiunto.

Chi si spinge oltre sulla tempistica del vaccino anti-Covid è il consiglio etico tedesco. E anche su chi dovrà avere la precedenza a fruirne: andrà effettuato, ha fatto sapere il consiglio etico della Germania, innanzitutto alle persone più anziane, e a chi ha malattie pregresse, che rientrano nelle fasce ritenute a rischio.

Presentando in un incontro con la stampa a Berlino, il consiglio ha fornito indicazioni che fornirà alla politica, per una strategia di vaccinazione contro il virus.

Fra le categorie prioritarie segnalate dal comitato, ci sono anche il personale medico e sanitario, i dipendenti degli enti sanitari, quelli delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, gli insegnanti di scuola e degli asili infantili. Sempre, comunque, su base ovviamente volontaria.

M5S: da Biden subito segnali di svolta

La notizia è stata commentata anche da alcuni politici italiani. “Siamo fiduciosi – hanno detto i senatori del Movimento 5 Stelle della Commissione Esteri – che il nuovo presidente americano Joe Biden darà subito dei concerti segnali di svolta nella politica estera Usa, in particolare sul fronte dell’impegno globale per la lotta conto il Coronavirus e contro i cambiamenti climatici, con l’immediato ingresso di Washington nel Covax, l’allenaza globale per il vaccino guidata dall’Oms, e con il ritorno degli Stati Uniti nel quadro degli accordi di Parigi”.

I senatori hanno anche detto di aspettarsi “novità positive anche sulla guerra dei dazi Usa-Ue, che penalizza il Made in Italy, e sulle sanzioni all’Iran, problematiche per il nostro interscambio commerciale”.

Gelmini: bellissima notizia, ma serve prudenza

Su twitter, l’ex ministra dell’Istruzione Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha detto che “l’annuncio della Pfizer sul vaccino anti-Covid è una bellissima notizia, che ci fa guardare al futuro con ottimismo. Ma occorre avere prudenza e aspettare la fine della sperimentazione. Ci aspettano comunque mesi difficili. Manteniamo alta la guardia. Dipende anche da noi”.

Galli: non sappiamo quando lo avremo

Sui tempi di arrivo ad una messa a disposizione del vaccino anti-Covid non sembra ottimista Massimo Galli, direttore del dipartimento Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano: durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, ha detto che “è necessaria una programmazione che consenta di capire come possiamo uscire da questa crisi nell’immediato e come possiamo continuare a starne fuori finché non arriverà qualche cosa che ci metterà al riparo. E questo qualcosa probabilmente sarà soltanto il vaccino, che però non sappiamo quando lo avremo e, purtroppo, nemmeno se l’avremo”.

Commentando le parole del ministro della Salute Roberto Speranza, che è tornato ieri a ripetere che il vaccino verrà distribuito entro la fine del primo quadrimestre del 2021, Galli ha detto che “sono completamente solidale a delle posizioni di buon auspicio ma non possiamo stare in attesa di un risultato che non sappiano se si concretizzerà e quando. Sarebbe come andare in battaglia sperando di avere in mano un’arma che arriverà tra un numero imprecisato di mesi”.

Con le scuole aperte più probabilità di contagio

La parola d’ordine quindi per Galli è programmazione, quello che, suggerisce, è in parte mancato per le scuole.

“Il costo epidemiologico dell’apertura delle scuole esiste e non si può negarlo, altrimenti sarebbe un discorso di comodo”, ha detto.

“Abbiamo passato l’estate a dibattere sul fatto che i banchi a rotelle non servivano a molto” ma quello che “non si sono messe le scuole nelle condizioni di avere una presenza sanitaria” che “permetterebbe di poter sfruttare tamponi rapidi e test salivari che arriveranno si spera presto, così da intercettare e contenere subito eventuali infezioni nelle scuole, anche primarie”.

Ricciardi: se va bene se ne parla ad inizio 2021

Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato da ‘La Stampa’, ha ricordato che “la semplice raccomandazione a non muoversi di casa riduce del 3% l’incidenza dei contagi, il lockdown del 25%. Se a questo accoppiamo lo smart working, che vale un altro 13% e il 15% determinato dalla chiusura delle scuole, si arriva a quel 60% che serve per raffreddare l’epidemia”.

Sui vaccini, ha aggiunto Ricciardi, “nella migliore delle ipotesi, l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, potrà autorizzare l’immissione in commercio nei primi mesi del 2021. Che saranno ancora di dura battaglia. Poi tra vaccino, nuove cure ed effetto delle misure adottate in autunno dovremmo vedere la luce. Ma per uscire dal tunnel servirà buona parte del prossimo anno”.

Alessandro Giuliani

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