I contagi continuano pericolosamente a salire e l’indicatore che è tenuto d’occhio, quello dell’occupazione dei reparti ospedalieri e delle terapie intensive, cresce sempre più. Sono sette le Regioni che rischiano di cambiare colore e che potrebbero passare presto in giallo: si tratta di Veneto, Liguria, Lazio, Marche e Trentino, tutte in sofferenza nelle rianimazioni, mentre Calabria e Valle d’Aosta hanno terapie intensive ancora al di sotto della soglia ma reparti ordinari sovraffollati. Il parametro dei 50 casi ogni 100mila abitanti è stato superato ormai da tutte le Regioni, mentre Alto Adige e Friuli Venezia Giulia rischiano il passaggio in arancione. Per quanto riguarda il Veneto, è stato lo stesso governatore Luca Zaia ad ammettere l’ormai certo passaggio in zona gialla visto l’aumento del 30% di nuovi casi nell’ultima settimana.
D’altronde il tasso nazionale dell’occupazione delle terapie intensive è appena un punto sotto la prima soglia di rischio e molti ospedali stanno riconvertendo alcuni reparti in Covid.
Le misure sin qui adottate non bastano e il rischio è di vanificare tutto e ritornare già durante le feste con picchi di contagi alti. La via d’uscita è rappresentata da quella terza dose che alcuni italiani hanno già fatto (circa 10 milioni) ma che deve continuare ad essere somministrata il più possibile. È infatti grande la fetta di italiani che stanno vedendo scadere l’arco di tempo necessario per sottoporsi alla dose booster. E da quanto sta accadendo, si è capito che i vaccinati da oltre sei mesi hanno possibilità di infettarsi. Per questo il Governo vuole accelerare le somministrazioni e spera che gli italiani continuino a vaccinarsi il più possibile.
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