Attualità

Covid, crescono i contagi ma Azzolina chiude al lockdown: “La scuola non è sacrificabile”

I contagi da covid nel Paese crescono. Anche scuola, seppur lentamente e con numeri ancora bassi. La Ministra Azzolina resiste: non chiudiamo le scuole e non passiamo alla didattica a distanza per tutti.

In mattinata il Ministero dell’Istruzione ha diffuso i dati relativi ai contagi nelle scuole al 10 ottobre: c’è stata una crescita ma non preoccupante di studenti e personale positivi al covid. Anche per questo la Ministra si schiera ancora contro il lockdown, per adesso, e soprattutto contro la didattica a distanza.

La scuola è in credito con il Paese

La posizione viene ribadita nel corso di un’intervista su Il Foglio: “Io mi chiedo perché la scuola deve essere sempre il primo elemento sacrificabile nei ragionamenti che sento in queste ore. È sintomatico dell’idea di Paese. La scuola è in credito con il Paese“, dice Azzolina che ha anche precisato: la scuola è sicura e non chiuderà: niente lockdown degli studenti”. 

La Ministra Azzolina, in vista di possibili rimodulazioni organizzative per limitare i contagi, sarebbe disposta a prevedere gli orari scaglionati di ingresso: “Abbiamo parlato con il ministro Azzolina della didattica a distanza e ha dichiarato di essere contraria – ha detto questa mattina a Sky TG24 il Governatore della Lombardia Attilio Fontanama invece è disponibile a prevedere una differenziazione degli orari di ingresso e di inizio delle singole lezioni, per fare in modo che non ci siano dei picchi“.

Su questo tema, si è aperto un confronto nel pomeriggio del 14 ottobre, con la Ministra dei Trasporti Paola De Micheli, che nel corso di una riunione in videoconferenza con le associazioni rappresentative delle aziende del Trasporto Pubblico Locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e di Upi per confrontarsi sulle misure di contenimento dei contagi sui mezzi pubblici, sarebbe emersa l’ipotesi di un ulteriore scaglionamento degli ingressi a scuola, insieme alla possibilità di misure analoghe anche per gli uffici pubblici.

Fabrizio De Angelis

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