“E’ difficile essere genitori al tempo del Covid, ma è importante rassicurare gli adolescenti con la propria presenza“. Parla così ai nostri microfoni Claudia Ruota, psicologa e psicoterapeuta, sulle conseguenze del Covid tra i giovanissimi.
“La mancanza di socialità, le difficoltà riscontrate con la Dad, l’assenza di una quotidianità scolastica che scandisca il loro tempo hanno contribuito ad acuire le loro inquietudini”, spiega ancora.
Ansia, depressione, stress. Sono gli adolescenti la categoria più a rischio per le restrizioni imposte dal Covid. A lanciare l’allarme è l’Ordine nazionale degli psicologi.
La pandemia ha impattato sulla salute dei bambini attraverso differenti fattori: il distanziamento sociale, mancanza di routine scolastica, ansia e incertezza legata alla malattia e la paura dei genitori.
In un nostro recente articolo abbiamo parlato dei disturbi dei giovani in questa fase pandemica.
Nella nostra intervista, abbiamo chiesto alla psicologa e psicoterapeuta come riconoscere i sintomi e fronteggiarli per aiutare gli adolescenti.
Quali sono gli effetti più drammatici che si possono riscontrare?
La pandemia ha rivoluzionato le nostre vite. I ragazzi hanno dovuto riadattare il loro spazio fisico e relazionale. La libertà negli adolescenti è un bisogno prioritario che aiuta a creare la propria identità. L’adolescenza è un’età di cambiamento, difficile da affrontare, in particolare con la pandemia, dove la solitudine ha portato a casi di depressione, chiusura e cambiamento dell’umore.
Come capire i primi segnali?
La mancanza di relazioni sociali, di contatto e complessità della Dad stanno generando disagio. Non poter avere contatti fisici con i coetanei aumenta esclusione sociale e solitudine, con diminuzione degli stimoli. L’utilizzo dei social media hanno contribuito a superare la noia, ma tuttavia usati in modo non consapevole comportano ansia, alienazione e carico di stress.
Sono tanti anche gli atti di autolesionismo emersi a causa di questa solitudine. Un genitore preoccupato a chi deve rivolgersi?
Gli adolescenti potrebbero assumere comportamenti a rischio come conseguenze delle loro paure ed emozioni. Negli ospedali italiani sono aumentati i casi di ricovero per autolesionismo da parte di questi adolescenti. Le cause hanno radici profonde, ma la pandemia ha sicuramente contribuito ad acuire senso di inadeguatezza e soprattutto a privare loro di punti di riferimento oltre ai genitori, tipo gli insegnanti.
Come può aiutare la scuola? cosa possono fare i docenti? È utile un supporto da parte di esperti esterni?
Saranno necessari degli interventi volti a sostenere il loro benessere. E’ importante accogliere il loro senso di inquietudine e aiutare ad elaborare i loro pensieri contrastanti, rassicurarli sulle loro paure. E’ importante far capire loro che in questo momento bisogna rispettare le regole, con apertura al dialogo da parte dell’adulto. Per gli adolescenti è importante sapere si possano fidare degli adulti, sia con i genitori, sia a scuola con gli insegnanti.
Chiedere aiuto ad esperti è importante qualora si presentassero situazioni difficili da gestire.
"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…
Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…
L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…
La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…
In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…
Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…