Con oltre 78mila casi positivi al Covid in un solo giorno, l’Italia tocca l’apice dei contagi (tra l’altro con il record di tamponi, che hanno superato il milione, e oltre 200 decessi). Il nostro Paese si avvicina così passi veloci verso la quota fatidica dei 100mila casi in sole ventiquattr’ore prospettati qualche giorno fa da illustri virologi. Ma c’è chi sta già molto peggio: la Francia ha sfiorato quota 180mila e gli Stati Uniti hanno superato addirittura mezzo milione di contagiati. Solo nella città di New York il tasso di positività medio dell’ultima settimana è salito di quasi il 20%. E come in Italia, si cerca di salvaguardare la scuola facendo di tutto per non far perdere le lezioni in presenza.
Bill de Blasio, il sindaco della Grande Mela, ha infatti assicurato che le scuole apriranno comunque il 3 gennaio e non ci sarà più quarantena per le classi esposte al Covid grazie al nuovo approccio ‘Stay Safe, and Stay Open’.
Si tratta di una strategia innovativa, sicuramente più avanzata di quella italiana, dove non si riescono nemmeno fare i test tradizionali in caso di contagio a scuola: nel caso di un caso positivo fra i banchi di scuola, ai compagni di classe verrà consegnato un test rapido da effettuare a casa. E qualora l’alunno dovesse essere asintomatico e il test negativo, in quel caso potrà tornare a scuola il giorno seguente.
Agli studenti sarà poi fornito un secondo test da effettuare sempre a casa nei sette giorni successivi all’esposizione.
Nel frattempo, in linea generale sempre negli Stati Uniti si ravvisano due novità importanti volute dal Centers for Disease Control and Prevention: da una parte c’è la drastica revisione al ribasso dell’incidenza di Omicron.
Dall’altra, si ravvisa la riduzione della quarantena a cinque giorni per i positivi al Covid19. E le polemiche fioccano.
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