In tema di vaccini per fermare l’epidemia da Covid-19 molti docenti si dichiarano indecisi: è quanto emerso dal sondaggio della Tecnica della Scuola, che ha raccolto 2.600 opinioni in pochi giorni. Ma facciamo il punto.
Nelle ultime settimane, da quando i vaccini contro il Covid-19 sembrano diventare una prospettiva molto reale e il ministro della Salute Roberto Speranza ha reso noto il Piano Strategico sui vaccini, con l’intenzione del Governo di attuare una campagna di vaccinazioni senza precedenti, nel Paese si inizia a sperare d’essere alla fine del tunnel o nell’ultimo quarto d’ora della maratona.
La Tecnica della Scuola, dopo avere raccolto le dichiarazioni del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, che ha segnalato la classe docente come “categoria esposta” cui il vaccino verrà destinato immediatamente dopo i soggetti ad alta priorità (personale sanitario e anziani), ha voluto farsi ancora una volta portavoce del mondo della scuola: ha quindi raccolto i pareri dei propri lettori riguardo a questo cruciale passo verso quella che potrebbe essere la sconfitta del virus da Covid e la fine della pandemia.
A partecipare sono stati in gran parte docenti, quasi l’80% se consideriamo il 64,8% degli insegnanti più il 13,3% di insegnanti-genitori, per un totale esatto di 78,1% di educatori: le risposte si distribuiscono tra tutte le fasce di rischio del Paese, in special modo quella arancione, e in minima parte nella fascia rossa, ma non stupisce, considerando anche che non vi sono ormai più regioni collocate nella fascia del rischio massimo.
Hanno risposto anche un buon numero di genitori non appartenenti al mondo della scuola, il 16,6%; e qualche esponente della categoria degli studenti, dei dirigenti, del personale Ata.
E veniamo alla questione cruciale: i nostri lettori sono favorevoli o contrari al vaccino anti Covid? In linea di principio favorevoli. Infatti, se sommiamo il 33% che vorrebbe il vaccino addirittura obbligatorio più il 31,9% che lo vorrebbe facoltativo, abbiamo quasi il 65% di persone (per lo più insegnanti) che dice sì al vaccino. Teoricamente.
Per il resto, una minima parte, appena il 7%, è contraria alle vaccinazioni (scopriamo così che anche tra i docenti persistono posizioni no-vax); e un buon 28,1% di soggetti non si fida di questo particolare vaccino, nonostante le rassicurazioni che provengono dal fronte degli esperti. Di ieri 6 dicembre, ad esempio, sono le dichiarazioni della virologa Ilaria Capua che parla di vaccini di ultimissima generazione, sicuri senza se e senza ma.
Ma abbiamo usato l’espressione in linea di principio non a caso, dato che quel 65% crolla pesantemente quando si tratta di testare il vaccino sulla propria pelle. Sono infatti solo il 43,2% le persone che dichiarano l’intenzione di sottoporsi al vaccino, a fronte di un 40,7% che non lo farà e di un buon 16% che non è ancora convinto. Di fatto una quasi parità tra posizioni opposte. Una partita giocata sul filo, dove a fare la differenza, come sempre, saranno gli indecisi.
Certamente, 2.600 votanti sono numeri che non hanno valore statistico, lo sappiamo bene; tuttavia sono dati interessanti, se interpretati come un campanello d’allarme.
Perchè ci avvertono che l’obiettivo dell’immunità di gregge è ancora lontano; e presagiscono che forse, se questi numeri dovessero confermarsi su scala nazionale, la prossima mossa del Governo potrebbe essere quella di rendere il vaccino obbligatorio, come pensa sia giusto il 33% dei nostri lettori.
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