Le parole del premier Conte a ‘La Stampa’ confermano la fase d’attesa che sta vivendo il Paese. Lo spettro di un nuovo lockdown generalizzato è sempre più presente. I numeri crescono vertiginosamente (ieri 623 morti e 32.961 contagi) e ospedali e terapie intensive vivono una situazione sempre più d’emergenza. L’obiettivo è quello di evitare, finchè si può, una chiusura generalizzata come a marzo che farebbe crollare l’economia e terrorizzerebbe gli italiani.
Per farlo non resta che attendere i segnali del nuovo Dpcm che dovrebbero cominciare ad arrivare fra qualche giorno. Se le ultime restrizioni avranno abbassato l’indice Rt, per ora stabilizzato a 1,7, si potrà continuare su questa strada, altrimenti vorrà dire che non sarà bastato “colorare la Nazione” con territori più colpiti di altri.
Conte chiede di stringere i denti agli italiani, sperando che la strategia dell’ultimo Dpcm sia servita. Ciò che è probabile invece è il passaggio di colore delle Regioni, già avvenuto per Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana, oltre al passaggio della provincia di Bolzano in zona rossa.
Le polemiche sulle libere uscite di alcune Regioni, ma soprattutto i numeri che arriveranno nei prossimi giorni, potrebbero accentuare il colore di alcuni territori, portandoli a nuove restrizioni.
Il Presidente del Consiglio non ha invece citato le scuole, da alcune parti (Puglia e Campania) colpite da ordinanze, ricorsi e polemiche). In Campania (salvo novità) riapriranno lunedì, la ministra Azzolina però, non più tardi di ieri, ha fatto capire di non gradire la disparità tra le Regioni con la disuguaglianza che in Italia si sta creando.
E sempre la ministra ha chiesto a gran voce i test rapidi nelle scuole per avere un tracciamento dei contagi e scongiurare le quarantene di intere classi.
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