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Covid, il decreto Ristori dà alle scuole statali 85 milioni per i device: le paritarie ne chiedono 300 per il 2021

Ci risiamo: dopo le richieste ripetute di fondi al Governo durante il lockdown di primavera, per evitare di chiudere causa del mancato pagamento delle rette da parte di molte famiglie, le 12 mila scuole paritarie italiane tornano a battere cassa. Lo fanno nel giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto Ristori.

Gli istituti paritari chiedono che con la Legge di Bilancio 2021 l’ammontare dei contributi straordinari messi a disposizione dal decreto Rilancio – 300 milioni in più, che corrispondono a 180 milioni alle scuole dell’infanzia (0-6 anni) e 120 milioni alle scuole paritarie – venga riproposto anche per il 2021 quale ristoro dei maggiori costi suddetti e venga incrementato il fondo annuale già previsto per gli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie, a partire dal 2021, di ulteriori 100 milioni di euro (per poter riconoscere circa 10.000 euro ad alunno con disabilità).

L’emendamento al decreto Risori

L’allarme è lanciato da l’Agorà che rappresenta Agesc, Fidae, CdO Opere Educative, Cnos Scuola, Cifs, Fism, Fondazione Gesuiti educazione: “Gli 85 milioni stanziati nel Dl Ristori (art.30) e destinati all’acquisto di dispositivi digitali per la fruizione delle attività di didattica digitale integrata, da concedere in comodato d’uso alle studentesse e agli studenti meno abbienti, sono sicuramente un bel segnale per la scuola italiana, perché se vogliamo davvero garantire la ripartenza del nostro paese dobbiamo investire prima di tutto nei nostri ragazzi”.

È bene, continuano le associazioni, che lo stanziamento arrivi da subito, attraverso “un apposito emendamento al Decreto definitivo, affinché venga garantita una vera parità di trattamento”.

Più costi per personale e problema disabili

Il pool di associazioni si sofferma, quindi, su due temi per i quali chiede “al Governo una particolare attenzione: la riapertura delle scuole ha comportato significativi incrementi di costi per le scuole paritarie in termini di maggiori costi del personale, di adeguamento delle strutture alle regole del distanziamento e di pulizia e sanificazione giornaliera; gli studenti diversamente abili sono quelli maggiormente in difficoltà nella scuola “costretta” al distanziamento”.

“Sono più di 13.600 gli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie. La legge 128/2013 e la successiva legge 107/2015 hanno previsto importanti misure di potenziamento dell’insegnamento di sostegno per gli alunni delle scuole statali, senza però alcun riferimento ai disabili frequentanti le scuole paritarie, operando così una grave disparità di trattamento, soprattutto con riferimento alla scuola secondaria”.

Gallone (Fi): paritarie in grande sofferenza

Anche la politica si preoccupa della rivendicazione: secondo la vicepresidente dei senatori di Forza Italia, Alessandra Gallone, “non esistono scuole di serie A e scuole di serie B. Il sistema scolastico nazionale si fonda sia sugli istituti statali che su quelli paritari”.

“Per questo – continua la forzista – sarebbe inammissibile che nel decreto Ristori, in cui è previsto un sostegno per la dad nelle statali, venissero ‘dimenticate’ le paritarie anch’esse in grande sofferenza”.

“La scuola, i nostri bambini e i nostri giovani oggi stanno pagando un prezzo altissimo e il governo ha il dovere di non discriminare nessuno studente. Con un soprassalto di saggezza e di fiducia, dunque, Conte corregga il decreto e inserisca anche le scuole paritarie che con gli oltre 900mila studenti sono fondamentali per tutto il sistema integrato dell’istruzione”, conclude Gallone.

Alessandro Giuliani

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