A pochi giorni dalla pubblicazione della nota relativa alla questione dell’obbligo vaccinale anti Covid introdotto dal Governo Draghi nel 2021, arriva l’opinione in merito dell’attuale ministro della Salute Orazio Schillaci, successore di Roberto Speranza, che ha fatto un importante annuncio.
Discutendo ai microfoni di Libero, in un’intervista ripresa da Fanpage.it, Schillaci ha espresso chiaramente quali sono le intenzioni, in verità non così celate, del nuovo Governo Meloni. Nello specifico il ministro si riferisce esplicitamente all’obbligo vaccinale per il personale sanitario, ma si capisce che la decisione del ministero della Salute, con tutta probabilità, va estesa anche al personale scolastico.
“Sul Covid è tempo di dare un messaggio di discontinuità con il passato. La popolazione è esasperata, perfino in Cina ormai si ribellano a chiusure e divieti. Siamo entrati in un’altra fase, non più degli obblighi ma della persuasione: responsabilizzare i cittadini, non obbligarli. Oggi in Italia ci sono temi sanitari più importanti e impellenti del virus”, ha detto Schillaci.
Quest’ultimo ha delineato una linea chiara: “Non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali. Commissione d’Inchiesta? Il Parlamento ha diritto di indagare sulla gestione della pandemia ma non devono esserci strumentalizzazioni”.
Ecco l’augurio del ministro: “Negli ultimi tre anni si è parlato solo di Covid, perché il virus ha sconvolto il mondo. Oggi però l’epidemia è cambiata. Si dovrebbe iniziare a parlare di Covid 23 anziché di Covid 19, per far capire a tutti che ormai la malattia è profondamente diversa da quella originaria. La forma attuale è meno aggressiva e sappiamo curare meglio. Le epidemie durano due-tre anni, è sempre andata così nella storia, con o senza vaccini, come avvenuto cento anni fa per l’influenza spagnola. Spero che con la prossima primavera ce la lasceremo alle spalle”.
“L’indicazione è nota: quarta dose peri fragili e vivamente consigliato il vaccino per l’influenza, che quest’anno può essere perfino più rischiosa. La speranza è che l’autunno prossimo si possa fare una sola iniezione, che copra sia il Covid sia l’influenza”, ecco cosa suggerisce Schillaci.
E, sulla decisione della Corte: “Rispetto le sentenze della Corte Costituzionale. In questo caso la Consulta ha ritenuto inammissibile il ricorso contro l’obbligo vaccinale introdotto dal governo Draghi nel 2021 per il personale sanitario e scolastico. In realtà l’obbligo era terminato per quasi tutte le categorie nello scorso mese di giugno, quando era cessato lo stato d’emergenza, e sarebbe scaduto per il personale sanitario il prossimo 31 dicembre. Noi abbiamo anticipato al primo novembre questa scadenza. Il presidente Meloni ha sempre detto di essere contraria all’obbligo per i vaccini Covid, ritenendo l’informazione più efficace della coercizione, e non mi pare abbia cambiato idea”.
“Non rimetteremo l’obbligo vaccinale e saremo sempre attenti a mediare il diritto alla salute con il rispetto delle libertà personali”, ha concluso il ministro della Salute.
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