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Covid in calo, il 31 marzo termina lo stato d’emergenza: Sasso dice basta Green pass. A New York via ora la mascherina a scuola

Il Covid ha allentato la morsa: nelle ultime ventiquattr’ore i casi di positività si sono fermati a quota 30mila, con il tasso ormai sceso stabilmente sotto il 10%. La tendenza, se confermata, potrebbe portare ad un sostanziale allentamento delle rigide disposizioni anti-Covid, che hanno caratterizzato gli ultimi sei mesi. Il primo step, verso un ritorno alla vita decisamente più libera, arriverà ad aprile, visto che lo stesso premier Mario Draghi qualche giorno fa ha confermato la volontà del Governo di non prorogare lo stato di emergenza oltre il 31 marzo. Ma cosa significa, in concreto, la fine dell’emergenza pandemica?

Sasso: dopo il 31 marzo basta Green pass

“Dopo due anni di sacrifici, restrizioni e sofferenze – ha detto il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso -, gli Italiani devono poter tornare alla propria vita, alla normalità, alla libertà”.

Per il leghista, “con una guerra in corso nel cuore dell’Europa e con tutti i problemi che ne derivano, con la crisi energetica e con l’inflazione che sta esplodendo, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è vivere ancora con gli schemi del 2020”.

Quindi, secondo Sasso “dopo il 31 marzo, basta Green pass, basta limitazioni, basta divisioni sulla base dello stato vaccinale”, anche tra gli studenti, “basta discriminazioni sul posto di lavoro. È il momento di rialzare la testa”, ha concluso.

All’estero sono meno rigidi

I segnali che arrivano da oltre frontiera sembrano dare ragione al sottosegretario Sasso,

È noto, ad esempio, che alcuni Paesi europei, Inghilterra in testa, hanno da tempo cancellato le restrizioni, come il Green pass obbligatorio, che invece in Italia continuano a persistere. E anche le mascherine sono venute meno.

Anche dall’altra parte dell’Oceano la strada sembra tracciata. La governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul, ad esempio, ha detto di avere rimosso l’obbligo di mascherina a scuola a partire dal 2 marzo.

Hochul ha spiegato la sua decisione facendo riferimento al calo dei contagi e dei ricoveri e all’allentamento delle linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention, negli Usa la massima autorità sanitaria a livello federale.

Siccome le condizioni dei contagi non sono molto diverse, anche in Italia cresce la spinta per la cancellazione delle restrizioni.

Certo, difficilmente verrà concesso di togliere la mascherina in classe. E anche le differenze di trattamento tra personale ed alunni vaccinati o no. Però, si potrebbe agire su altro.

Basta restrizioni a scuola

L’Anief, ad esempio, ha chiesto di cancellare una volta per tutte la Dad solo per gli alunni non vaccinati e le sospensioni del personale senza Green pass rafforzato

Il sindacato ritiene che con la fine dell’emergenza epidemiologica dovrà invece cadere immediatamente la differenziazione di trattamento tra vaccinati e non vaccinati: “Dal primo giorno di aprile – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – le restrizioni in vigore e lo stesso obbligo vaccinale dovranno decadere, senza se e senza ma. Come pure le sospensioni del personale, ad iniziare da quello della scuola, con migliaia di docenti e Ata lasciati a casa senza stipendio perché senza Green pass rafforzato: una decisione contro la quale ci siamo opposti”.

E il tribunale, con ordinanza n. 1234/22, ha anche accolto il ricorso del sindacato, ordinando al ministero dell’Istruzione di pagare la metà della retribuzione al personale sospeso in attesa dell’udienza pubblica di merito, dove sarà discussa la costituzionalità della norma che ha introdotto l’obbligo vaccinale.

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Alessandro Giuliani

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