Nel giorno della riduzione sensibile di contagi da Covid, scesi 27 mila, anche se con sempre oltre 500 decessi, altre regioni si piegano al virus e passano a ulteriori restrizioni. Con conseguenze dirette sulle scuole: del resto, ormai quattro milioni di alunni sono costretti ad assistere alle lezioni da casa con la webcam. Lunedì 16 novembre è toccato ad Abruzzo e Basilicata. Presto potrebbe essere la volta della Val d’Aosta. Ma c’è chi non si arrende.
Nel primo caso, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, firmando l’ordinanza n .102 ‘Ulteriori misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha stabilito che “le misure di cui all’articolo 3” del Dpcm del 3 novembre “sono applicate in tutto il territorio della regione Abruzzo”. L’ordinanza, che fa diventare l’Abruzzo zona ‘rossa’, è in vigore da mercoledì 18 novembre e fino al 3 dicembre 2020, “salvo diverso provvedimento”.
Quindi, rispetto ad oggi da mercoledì prossimo andranno in DaD tutti gli alunni delle seconde e terze classi della scuola media. Contrariamente a quanto proposto dal Gruppo tecnico scientifico regionale (Gtsr), fortemente preoccupato dei dati dei contagi in crescita negli ultimi giorni, invece gli alunni di primaria e prima media continueranno ad andare a scuola.
“Fermo restando lo svolgimento in presenza della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado, le attività scolastiche e didattiche si svolgono esclusivamente con modalità a distanza”, si legge nell’articolo 3 del Dpcm del 3 novembre, recepito dall’Abruzzo con l’ordinanza odierna.
“Resta salva – si legge ancora – la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.
Come dicevamo, anche in Basilicata vi sono delle novità: dopo l’inclusione nei territori “arancioni”, il presidente della Regione, Vito Bardi, ha deciso di procedere con un ulteriore stretta sulle scuole: anche tutte le primarie e medie fino al prossimo 3 dicembre faranno didattica a distanza, aggiungendosi quindi a quel 100% di scuole superiori lucane che già svolgevano la DaD.
“La decisione, in questo momento necessaria – ha detto il governatore lucano – servirà a diminuire la diffusione del virus e la conseguente pressione sulle strutture ospedaliere lucane”.
Per motivare l’ordinanza, pubblicata ieri al termine di una lunga e accesa riunione dell’Unità di crisi, il governatore (appartenente ad una Giunta di centro-destra) ha fatto riferimento “al monitoraggio condotto dalla task force regionale nel periodo che va dal 24 settembre, ovvero dall’avvio delle attività scolastiche, fino allo scorso 12 novembre: abbiamo registrato – ha detto Bardi – incrementi percentuali significativi di casi positivi: del 261,90% per le fasce di età della scuola primaria, del 173,17% per quelle della secondaria di primo grado e del 237,14% per quelle della secondaria di seconda grado”.
L’Anci, l’associazione dei Comuni, si è espressa contrariamente alla decisione: con il M5S ha chiesto infatti alla maggioranza della Giunta la “massima trasparenza” sui dati dei contagi.
Ad un passo dalla DaD sono anche gli alunni della Valle d’Aosta. La regione, in cui si registra la più alta incidenza di contagi da Covid-19 in relazione alla popolazione, si trova in zona rossa dal 6 novembre.
Il dossier relativo alle scuole – con DaD da attuare per tutti gli alunni – è già stato esaminato lunedì 16 novembre: verrà valutato a fondo nelle prossime ore dalla Giunta regionale, dopo lo svolgimento di una serie di incontri con dirigenti scolastici e sindacati di categoria.
Con il numero di classi sempre più costrette alla DaD, cresce il malcontento tra le associazioni che lottano per la didattica in presenza: per martedì 17 novembre il Comitato Priorità alla scuola ha programmato delle lezioni all’aperto, davanti alle scuole, tenute da alcuni docenti che hanno aderito alle mobilitazioni promosse dallo stesso Comitato e da raggruppamenti di studenti.
Le lezioni si svolgeranno a Faenza, dalle ore 12 alle 12.45: davanti al Liceo Torricelli Ballardini, in via Santa Maria dell’Angelo, la professoressa Gloria Ghetti terrà la lezione di storia nel primo cortile interno.
Una lezione di protesta di fisica si svolgerà anche a Firenze, dalle 9.30 alle 10.30, davanti al liceo scientifico Castelnuovo, in via della Colonna: a tenerla sarà la la professoressa Maria Angela Vitali.
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