Mentre in Italia la morsa del Covid-19 sembra lentamente attenuarsi, con sempre più Regioni che gradualmente dirottano verso il più rassicurante rischio di colore giallo con restrizioni minori, oltre confine non ridono: in Germania, in particolare, nell’ultima giornata si è toccato il record di nuovi contagi, quasi 30 mila, e pure di decessi, ben 600. Nella repubblica federale che aveva superato la prima ondata di Covid-19 con poche vittime, il sistema sanitario è in affanno, poiché le terapie intensive continuano a riempirsi di pazienti.
E il record di contagi in terra tedesca fa crescere le contestazioni verso il governo, sino a ieri sostenitore del cosiddetto ‘lockdown light’.
La spinta dell’opinione pubblica starebbe facendo ricredere qualche ministro, ad iniziare da quello dell’Interno, Horst Seehofer, che – secondo l’Ansa – avrebbe addirittura chiesto il lockdown immediato.
Le misure vanno inasprite “meglio prima che dopo”, ha detto il ministro della Salute Jens Spahn.
Anche il Capo dello Stato, Frank-Walter Steinmeier, ha definito la situazione “serissima”.
Ma soprattutto Angela Merkel ha pronunciato al Bundestag delle parole che sembrano una sentenza: “Mi dispiace di cuore, ma se il prezzo sono 590 morti al giorno, non è accettabile”. La cancelliera ha detto che occorre mettere al bando i comportamenti che potrebbe portare “all’ultimo Natale coi nonni”. Nel mirino ci sarebbero i negozi. E pure le scuole.
E pensare che in Germania per una scelta politica sostanzialmente condivisa, tranne alcune eccezioni, gli istituti scolastici sino ad oggi non hanno mai chiuso. Anche nel corso del lockdown primaverile.
Ora, però, il Covid fa davvero paura. A livello locale c’è già chi è passato ai fatti. Come il governatore del Nordreno-Vestfalia Armin Laschet, che ha sollevato gli scolari dall’obbligo di presenza in classe a partire da lunedì, quando i ragazzi di ottava dovranno passare inderogabilmente alle lezioni digitali. “Serve un lockdown il prima possibile”, ha affermato in conferenza stampa.
Alcune fonti indicano come data utile per arrivare alla chiusura di scuole e negozi per lunedì 14 dicembre. Con riapertura non prima del 10 gennaio.
Domenica prossima sapremo se anche la Germania ha dovuto piegarsi alla forza del Covid-19.
In Italia, invece, si profilano tre scenari e una data certa per il ritorno in classe di due milioni e mezzo di studenti della scuola superiori.
Se non vi saranno novità sostanziali sui contagi, per le prossime settimane varrà quanto indicato dal Dpcm Natale.
Per la scuola valgono le indicazioni del ministero dell’Interno, che ha scritto ai prefetti per indicare loro quali strade si dovranno intraprendere per riportare alla scuola in presenza il 75% degli allievi della secondaria di secondo grado a partire dal prossimo 7 gennaio: tra le decisioni da prendere, ci sono in particolare gli incroci degli orari di entrata e uscita a scuola con le corse dei mezzi di trasporto utilizzati dagli studenti, proprio per evitare assembramenti.
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