Con l’abbassamento delle temperature e l’arrivo delle stagioni più fredde, riprende a circolare il Covid. In Italia i numeri sono in risalita, come riporta una nota dell’Istituto Superiore di Sanità. L’incidenza settimanale dei casi di Covid è arrivata a 53 per 100mila abitanti, nel periodo 29 ottobre-4 novembre, rispetto ai 46 della settimana precedente. Sale anche l’indice Rt, arrivato a 1,15 (soglia di 1,28). Sale anche la percentuale di occupazione di terapie intensive (4%).
Tutte le Regioni risultano a rischio moderato. Ancora una volta l’Istituto Superiore di Sanità evidenzia che chi non è vaccinato rischia di contagiarsi “6 volte in più” di chi ha meno di 39 anni e 4 in più dai 40 anni in su. Secondo il dossier nessun immunizzato tra i 12 e i 59 anni è finito in terapia intensiva. La categoria più a rischio resta quella dai 60 anni in su, con quasi 700 contagiati non vaccinati e 150 immunizzati.
Oms: quarta ondata in Europa, la stima dei decessi
Intanto per quanto riguarda l’Europa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità parla di quarta ondata, stimando circa 1 milione e mezzo di morti entro febbraio. Le ultime cinque settimane hanno vista la curva crescere. Considerando un 55% di nuove infezioni giornaliere, per l’Oms la situazione è seriamente preoccupante. L’aumento va dalla Russia ai Paesi dell’Est, al Belgio e al Regno Unito. In peggioramento anche la Germania, mentre Italia e Francia vanno a braccetto (6mila casi al giorno) dietro la Spagna e al Portogallo (700 casi giornalieri).
Tra i motivi della risalita l’allentamento delle misure preventive, ma anche la fase di stallo delle vaccinazioni e anche una copertura vaccinale insufficiente. In Bulgaria solo 1/5 della popolazione è vaccinato, dato che porta il Paese ad avere la media di decessi più alta in Europa. anche l’Austria risulta indietro col 64% della popolazione immunizzata, ma anche la Germania vede aumentare le morti dei non vaccinati.