Il numero dei casi di Covid-19 parla chiaro: in Italia i contagi sono in aumento di circa il 30 per cento, nel resto d’Europa i dati sono ancora più preoccupanti, tanto che sette Paesi avrebbero deciso di chiudere gli istituti scolastici. In questa situazione, a meno che non si assista ad una riduzione sostanziale dei dati, diventa sempre più probabile una proroga dello stato di emergenza adottato solo in misure eccezionali. E anche del possesso del Green pass per l’accesso in svariati luoghi, come pure per lavorare nelle scuole. In entrambi casi, scadrebbero infatti il prossimo 31 dicembre.
Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è detto in linea con questa tesi: “il governo – ha dichiarato il responsabile del dicastero della Salute durante l’ultima puntata di ‘Mezz’ora in più’ su Rai Tre – è pronto ad un nuovo stato di emergenza se ce ne sarà la necessità”, per poi aggiungere che “con la curva dei contagi in risalita il Green pass risulta fondamentale”.
I tempi per decidere non sono così lunghi, soprattutto per lo Stato di emergenza: perché ad intervenire dovrebbe essere il Parlamento, poiché la proroga a meno di interventi legislativi si potrebbe estendere non oltre il 31 gennaio 2022.
Per la scuola, cosa significherebbe prolungare lo stato di emergenza? Con alta probabilità si prolungherebbero le misure sanitarie, come l’obbligo di indossare la mascherina in tutti i locali della scuola.
E anche la raccomandazione, ma non più l’obbligo, del distanziamento fisico di almeno un metro. Solo per le scuole superiori, si potrebbe pensare anche ad una proroga del doppio orario di avvio e fine lezioni, per evitare concentrazione di studenti – su bus, metro, pullman e treni – nello stesso orario: una disposizione, quest’ultima, che da alcuni giorni è però molto contestata dagli studenti ed anche in ambienti sindacali.
Per i soggetti ‘fragili’, inoltre, si allungherebbero i tempi di possibilità di operare in smart working (per i collaboratori scolastici per fare formazione) o di lavoro solo se associato a determinate condizioni o dispositivi di protezione. L’ultima parola spetterà, comunque, al Cts.
Un discorso a parte merita la proroga del Green pass obbligatorio: i risultati sui contagi, se escludiamo gli ultimi giorni, sembrano dare ragione ai suoi promotori. Anche nella scuola, dove tutto sommato il numero di casi e di classi costrette alla didattica a distanza sono risultati modesti.
Sul certificato ‘verde’ obbligatorio, scrive Il Corriere della Sera “le ipotesi principali sul tavolo al momento sono o un’estensione fino a primavera oppure l’estensione fino a giugno 2022. Indipendentemente quindi dalla proroga dello Stato di emergenza”.
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