Il coronavirus non risparmia le scuole. Nemmeno quelle più grandi. In Italia come all’estero. A fare registrare casi di positività, con conseguente compromissione delle lezioni in presenza, è stata anche la nota Ecole hôtelière de Lausanne, in Svizzera, dove i tre quarti del totale degli allievi, ben 2.500 studenti su circa 3.300, sono stati messi in quarantena a seguito della comparsa di numerosi focolai di coronavirus sviluppatisi dopo una festa privata.
L’annuncio è stato fatto dalle autorità del locale cantone di Vaud. Fondata nel 1893, la Ecole hôtelière de Lausanne è spesso citata come la migliore scuola alberghiera del mondo frequentata da ragazzi di un centinaio di nazionalità diverse.
Il dottore cantonale vodese Karim Boubaker rispondendo all’agenzia svizzera Ats ha spiegato che fino al 23 settembre nella scuola c’erano solo “undici casi positivi distribuiti su tre turni di laurea” e che “i contagi si sono diffusi da mercoledì scorso a sabato” dopo una grande festa , incontrollabile in termini di tracciabilità”. Le lezioni continuano, ma on line.
E pensare che la Svizzera, che conta circa 8,5 milioni di abitanti, è stata relativamente risparmiata dalla prima ondata di coronavirus. Come altri paesi europei, da diverse settimane sta assistendo a un aumento dei casi.
In Italia, intanto, giovedì 24 settembre torneranno in classe circa 2 milioni di studenti: sono quelli delle Regioni – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia – che hanno deciso di posticipare l’apertura prevista inizialmente per il 14 settembre in tutta Italia sia per difficoltà organizzative sia anche per evitare doppie sanificazioni nelle scuole sedi di seggi elettorali.
Continuano però ad esservi alcune giunte comunali che decidono per il rinvio delle lezioni. Il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, ha deciso, ad esempio, di posticipare a lunedì 28 settembre, con un’ordinanza, l’avvio delle attività didattiche.
Anche a Reggio Calabria, nelle scuole sedi di seggio elettorale, le lezioni riprenderanno il 28. Così pure a Napoli le scuole di ogni ordine e grado che sono state sede di seggi elettorali apriranno lunedì 28 settembre e non il 24, data fissata nella Campania.
L’avvio delle attività scolastiche delle scuole pubbliche di Olbia materne, elementari, medie inferiori e medie superiori è posticipato al 29 settembre per permettere il completamento dei test sierologici sul personale scolastico.
Nei comuni di Andria, Trani, Adelfia e Bitonto, i sindaci hanno deciso di rinviare l’apertura dal 25 al 28 settembre; a Torre del Greco (Napoli) la riapertura è stata posticipata addirittura al 1° ottobre; il 28 si tornerà in classe invece a Torre Annunziata (Napoli).
Al momento, il ritardo maggiore nell’avvio delle lezioni è quello delle scuole di Orune, nel Nuorese, dove la scuola in presenza riprenderà il 5 ottobre.
Nel frattempo, giungono conferme anche in Italia del fatto che i bambini risultano meno colpiti dal Covid-19. E quindi sono anche meno “diffusori”.
Il dato deriva da una rilevazione di massa per gli anticorpi anti-covid 19 eseguita con test rapido pungidito, voluta e effettuata nei mesi scorsi a Castiglione D’Adda, nel Lodigiano, una delle zone più colpite dalle prime fasi della pandemia. Secondo Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, possiamo dare per assodato che “i bambini non solo si ammalano meno frequentemente degli adulti ma si infettano anche di meno, sono, quindi meno suscettibili all’infezione da coronavirus. E questo è molto confortante in questi giorni di riapertura delle scuole”.
“Il virus che vediamo circolare oggi non è meno potente di quello dei mesi scorsi e potrebbe essere in circolazione anche un virus più debole che, però, non ha rilevanza epidemiologica. In Italia il tipo di virus che è girato è stato decisamente tosto e complicato da gestire: in ogni caso dobbiamo continuare a stare maledettamente attenti”.
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