Ieri, 8 marzo, in occasione della festa della donna, il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva affermato: “Ci troviamo di fronte ad un nuovo peggioramento dell’emergenza sanitaria, ognuno deve fare la propria parte per contenere la diffusione del virus”. Un messaggio forte, nel giorno in cui nel nostro Paese si è raggiunta la triste quota di 100mila morti di Covid in un anno, un numero altissimo, destinato purtroppo a salire, considerando il tasso di contagio attuale al 7,5%, le terapie intensive affollate e i tanti focolai registrati nelle regioni.
Per questo si sta decidendo di intervenire d’urgenza per rafforzare le misure restrittive che aveva stabilito il Dpcm. Oggi nuova riunione della cabina di regia con gli esperti del Comitato Tecnico Scientifico. Sul tavolo varie proposte, dalle super zone rosse, con restrizioni severe e apertura solo dei servizi essenziali, al mini lockdown per il weekend che arresterebbe le libere uscite di queste ultime settimane anche per chi è in zona gialla. Probabile si adotti anche la misura scelta per la scuola, ovvero far scattare la zona rossa al raggiungimento dei 250 contagiati ogni 100mila abitanti. Il lockdown del fine settimana imporrebbe anche la chiusura dei negozi, ma anche di bar e ristoranti, così come potrebbe essere rivalutata la riapertura di cinema e teatri prevista per il 27 marzo.
Le scuole restano un altro tema di scontro. Alcuni governatori spingono per la chiusura su tutto il territorio, aldilà del colore delle aree. La linea rimane comunque quella di evitare gli assembramenti dei giovani al di fuori degli istituti, ad esempio chiudendo negozi e luoghi di aggregazione.
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