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Covid, la Germania chiude tutto scuole comprese. La Merkel: il lockdown “light” ha fallito

Tutto confermato, tranne l’avvio con quarantott’ore di ritardo: la cancelliera tedesca Angela Merkel ha annunciato che il lockdown “light” scattato il 2 novembre ha fallito; da mercoledì 16 dicembre in Germania scatterà il lockdown “vero”, con negozi e scuole chiuse, divieto di assembramenti, di consumo di alcol per strada e niente fuochi d’artificio di Capodanno.

Durante il vertice domenicale convocato d’urgenza con i Laender, dopo i 600 decessi al giorno e 30 mila nuovi contagiati di venerdì scorso, ha prevalso il diritto alla salute. E quindi “un’azione immediata”, che vada oltre agli attuali stop al pubblico per ristoranti, istituzioni culturali, centri sportivi, alberghi e turismo.

Poche eccezioni fino al 10 gennaio

Fino al 10 gennaio, quindi, stop al commercio al dettaglio (con l’eccezione di alimentari, farmacie e pochi altri ritenuti essenziali) e attività scolastica sotto forma di DaD: ogni obbligo di presenza a scuola sarà dunque sollevato.

C’è chi ha deciso di anticipare i tempi: la Sassonia ha disposto, ad esempio, la chiusura delle scuole già da lunedì 14.

Poi, niente festeggiamenti fra più di 5 persone, anche se i giovani fino ai 14 anni saranno esclusi dai conteggi.

Niente vin brulè, come pure il consumo di alcol per le strade.

Disco verde, però, per la celebrazione delle messe religiose: a condizione che si rispettino le distanze di 1,5 metri in chiesa, e che non si canti.

La Merkel: dobbiamo agire

“i provvedimenti di novembre non bastano, i casi aumentano ed è ripresa la crescita esponenziale della diffusione del virus. Siamo costretti ad agire, e adesso lo facciamo”, ha detto la Merkel.

L’Ansa ha riportato anche le parole del presidente della Baviera Markus Soeder, possibile cancelliere dei conservatori alle prossime elezioni federali: dopo avere rimarcato che in Germania il sistema sanitario è alle corde, il presidente bavarese ha detto che “lo scenario di Bergamo” della prima ondata “è più vicino di quanto si creda. Per impedire che questo accada anche in Germania, bisogna agire in modo conseguente”.

Alessandro Giuliani

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