La variante Delta del Covid-19 comincia preoccupare. Lo dicono gli esperti. E anche i rappresentanti politici. Roberto Speranza, ministro della Salute, a margine di un incontro a Napoli con il candidato sindaco del centrosinistra Gaetano Manfredi, sabato 26 giugno ha detto che “abbiamo chiaramente la massima attenzione su tutte le varianti. Riteniamo che ci sia bisogno di fare un lavoro coordinato a livello internazionale per seguire con grandissima attenzione l’evoluzione della variante Delta e di tutte le altre varianti. L’Italia sta investendo il più possibile sul sequenziamento, sul tracciamento e continuerà a farlo”.
Anche in ambito scientifico c’è molta attenzione per la variante Delta. I sequenziamenti dei tamponi positivi “evidenziano che la Delta sta crescendo. Presto rimpiazzerà la Alfa, il ceppo inglese, oggi ancora predominante”, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera Anna Teresa Palamara, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità.
È “il destino di tutti i virus come il Sars-CoV-2, ad Rna, predisposti a modificare il proprio genoma – ha aggiunto -. I cambiamenti sono dovuti a errori di replicazione. Da alcune di queste varianti il virus trae vantaggio, da altre no”.
Per evitare la variante Delta bisogna confermare le disposizioni che già conosciamo: “mantenere la mascherina al chiuso, evitare assembramenti all’aperto, prestare attenzione a situazioni che potrebbero essere rischiose”.
Dobbiamo aspettarci l’arrivo di tante varianti: “Questa è una gara tra noi e il virus. Vince chi ha più intelligenza. Dunque noi, a patto di riuscire a impedirgli di circolare vaccinandoci e rispettando le regole”.
Comunque, ha sottolineato Palamara, c’è “allerta, non allarme”. Anche perché ad oggi, “il numero complessivo dei tamponi positivi in Italia è in diminuzione ed è merito della vaccinazione e delle misure di contenimento intraprese”.
La Delta “è un avvertimento. Sembra voler ricordare che con il Sars-CoV-2 non ci si può distrarre. Guardiamo il Regno Unito: ha il record di sequenziamenti eppure sta ripensando il programma delle riaperture perché i contagi aumentano”.
La virologa dice poi che è aumentata anche “la capacità di sequenziare con l’introduzione di una nuova piattaforma, un sistema informatico dove vengono raccolti i dati inviati da circa 60 laboratori regionali “.
Intanto, in Italia si moltiplicano i casi di variante Delta: sempre sabato 26 giugno, un focolaio si è sviluppato nel lodigiano, in Umbria, nel biellese, in Piemonte. E nelle Marche: sono stati individuati dal laboratorio di Virologia in tre campioni provenienti da Fermo e Senigallia. Si tratta di altrettante donne (due straniere a Fermo e una italiana a Senigallia) non vaccinate.
“Era solo questione di tempo – ha detto all’Ansa il professor Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona -, considerando la diffusione della varante. Si tratta di pochi casi ma credo che assisteremo ad un aumento, anche di poco, dei contagi“.
Menzo sottolinea l’importanza del tracciamento sul territorio: “il virus al momento circola soprattutto tra i giovani, che sono per la maggior parte asintomatici, così ci accorgiamo dei contagi in caso di persone con sintomi e di una certa età”. “Imprevedibile” l’andamento epidemiologico: intanto però le scuole sono chiuse per la fine delle lezioni “e questo aiuta” non poco, ha concluso il virologo.
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