Attualità

Covid, le scuole fanno la loro parte, ma poi?

A tre settimane dall’inizio della scuola i contagi covid non aumentano. A quanto pare quindi si conferma ciò che già più volte è stato sostenuto e a volte anche dimostrato: le regole stabilite, e con enorme fatica fatte rispettare dagli insegnanti, proteggono dal contagio.

Ci sono però due barriere che potrebbero ostacolare questa situazione virtuosa:

  1. Il ministro considera classi eccessivamente numerose solo quelle oltre i 27 alunni, ma spesso la capienza delle aule ne accoglierebbe molti di meno anche considerando la sicurezza antincendio; inoltre sovente non viene considerato ciò che dovrebbe essere di fondamentale rilevanza a scuola, cioè la qualità della didattica: nelle scuole del primo ciclo in particolare e nel biennio delle scuole superiori avere classi oltre i 20 alunni rende difficile, quando non impossibile, una didattica realmente efficace e inclusiva soprattutto se si tratta di scuole di periferia con numerosi allievi che necessitano di aiuto particolare, ma spesso questo limite viene disatteso, anche quando la normativa lo stabilisce, cioè in presenza di alunni con disabilità. Abbiamo visto in molte scuole ridurre il numero delle classi, malgrado c’ho rendesse necessario formare tutte classi con più di 20 alunni.
  2. Il rispetto delle norme sembra essere poco considerato fuori dalla scuola e questo rende molto difficile far rispettare le regole ai ragazzi soprattutto se i genitori non le rispettano; in particolare nei ristoranti e nei bar troppe volte abbiamo potuto constatare in tutta Italia, e in particolare nelle località turistiche, che l’uso delle mascherine da parte di camerieri e cuochi molto sovente non viene rispettato, e non viene fatto rispettare da chi dovrebbe fare i controlli, malgrado il fatto che questo sarebbe del tutto nel loro interesse, visto che gli esercizi commerciali somministratori di cibo e bevande sono tra coloro che sarebbero stati più danneggiati dalle chiusure conseguenti alla pandemia.

Certamente la componente fondamentale del rallentamento della pandemia è la diffusione dei vaccini ma ignorare l’uso delle mascherine in luoghi in cui viene somministrato cibo sicuramente non è di aiuto e per quanto riguarda le scuole, non solo il sovraffollamento delle classi potrebbe aiutare eventuali nuove varianti a diffondersi, ma soprattutto non può favorire il miglioramento della qualità della scuola, quanto mai necessaria in un paese che vede tra i più alti tassi di dispersione scolastica in Europa.

Claudio Berretta

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